Caos a Kabul, si teme la catastrofe umanitaria. Martedì G7 straordinario
La calca allo scalo della capitale afghana ha causato la morte di altre sette persone
Resta drammatica la situazione intorno all’aeroporto di Kabul, dove almeno 20 sono i morti dal 14 agosto, l'ultimo questa mattina, nella calca creatasi nel tentativo dei civili di lasciare il Paese, in mano ora ai talebani. Il ministero della Difesa britannico parla di "condizioni sul terreno estremamente impegnative", nonostante l'ìmpegno complessivo messo in campo, anche con voli civili offerti dagli Stati Uniti sul modello di quanto fatto per Berlino nel secondo dopoguerra. Se gli aiuti non saranno coordinati si rischia una catastrofe umanitaria dice l'Onu. La questione sul tavolo martedì del G7 straordinario che potrebbe allargarsi ad un G20 con la partecipazione di Cina e Russia come chiesto dal capo della Farnesina Di Maio.
Ue, Von der Leyen: "Vie legali di fuga per chi vuole lasciare Kabul"
Senza sosta i rimpatri verso vari paesi dell'Unione europea. Solo in Italia dal giugno scorso, grazie all’operazione Aquila 1, sono circa 2100 i cittadini afghani tratti in salvo e circa 1300 quelli trasferiti in Italia. Secondo fonti del ministero della Difesa italiano, fino a questo momento, “del personale afgano evacuato in Italia, il 40 per cento sono bambini (da 0 a 14 anni)", molti dei quali viaggiano da soli, mentre "del restante 60 per cento di adulti, il 36% sono uomini e il 24 per cento donne". Tutta l’Europa, mentre è impegnata con l'organizzazione dei voli, pensa anche all'ondata di profughi che potrebbe arrivare nel Vecchio continente. "Con i talebani nessun dialogo politico né riconoscimento", ha chiarito la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, visitando con il premier spagnolo Pedro Sanchez e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel l'hub allestito nella base aerea spagnola di Torrejon per lo staff afghano della delegazione Ue evacuato. E intanto, ricordando la crisi dei migranti del 2015 alimentata dalla guerra in Siria, la Grecia ha innalzato un muro di 40 chilometri lungo il confine con la Turchia. "Abbiamo contatti operativi con i talebani in questo momento di crisi, perché abbiamo bisogno di agevolare" l'uscita delle persone a Kabul, "ma questo è completamente diverso da colloqui politici", ha detto von der Leyen, definendo i fatti dell'Afghanistan "una tragedia per gli afghani e un duro colpo per la comunità internazionale". Poi l'appello a tutta la comunità internazionale: offrire vie di fuga legali a chi vuole lasciare l'Afghanistan.
Gli Usa: minaccia dell'Is sugli americani ancora nel Paese
Intanto l'ambasciata Usa a Kabul ha emesso una nuova allerta sicurezza, chiedendo ai connazionali ancora nel Paese di non cercare di raggiungere l'aeroporto di Kabul senza avere ricevuto istruzioni individuali da un rappresentante del governo Usa. Le autorità non hanno voluto fornire notizie più specifiche sulla minaccia del sedicente Stato islamico, ma la definiscono significativa, anche se assicurano che finora non ci sono stati attacchi confermati dell’Is. Queste potenziali minacce contro gli statunitensi in Afghanistan stanno costringendo l'esercito Usa a trovare nuovi modi per far arrivare all'aeroporto di Kabul le persone da evacuare, il che rende ancora più complicati gli sforzi già caotici per portare le persone fuori dal Paese a seguito dell'avanzata dei talebani. Lo riferisce un alto funzionario dell'amministrazione Usa, spiegando che a piccoli gruppi di americani e possibilmente di altri civili verranno date istruzioni specifiche su cosa fare, compresi i movimenti verso i punti di transito in cui potranno essere prelevati dall'esercito.
Discorso di Biden: procedure dolorose
Il presidente americano Joe Biden in un nuovo discorso alla nazione ieri sera, per fornire aggiornamenti sugli sforzi di evacuazione dell'amministrazione in Afghanistan e dopo le accuse di Donald Trump al disastro creato col ritiro, propone di prorogare oltre il mese di agosto l'evacuazione. La risposta è il no per ora deitrova il no dei talebani che assicurano: "Non ce ne è bisogno". Per ora i talebani – dice da Washington in conferenza stampa Biden - hanno rispettato quanto detto vediamo se alle parole seguiranno i fatti.
La resistenza anti-talebana nelle provincie settentrionali
Di resa ai talebani non vuol parlare invece Ahmad Shah Massoud, figlio del leggendario “leone del Panshir”, che in una telefonata con l’intellettuale francese Bernard Henry Levy, ha assicurato che “la resistenza è appena iniziata“. Infatti i miliziani tagiki, nella provincia settentrionale di Naghlan, hanno attaccato le forze talebane, in quella che secondo il Wall Street Journal è la prima significativa battaglia armata da quando gli 'studenti coranici' controllano 33 delle 34 province dell'Afghanistan. Video e immagini sui social mostrano combattenti anti-talebani celebrare la conquista di alcuni edifici governativi a Baghlan, strappati ai talebani. Secondo fonti locali dell'emittente afghana Tolo News, quelle che vengono definite le "forze di insurrezione popolare" hanno riconquistato tre distretti nella provincia di Baghlan: Pul-e-Hesar, Banu e Deh Salah.
I colloqui tra Karzai e i talebani per un governo "inclusivo"
Intanto continuano i colloqui dell'ex presidente afghano Hamid Karzai e del capo dell'Alto consiglio per la riconciliazione nazionale Abdullah Abdullah per tentare di avviare un processo politico "inclusivo" con i Talebani. Sulla sua pagina Facebook Abdullah, che con Karzai aveva già visto questa mattina il governatore talebano di Kabul ad interim, Abdul Rahman Mansour, ha riferito di aver incontrato alcuni leader talebani, tra cui Shahabuddin Delawar, Abdul Salam Hanafi, Khairullah Khairkhaw e Abdul Rahman Fida. Si è discusso, ha scritto, dell'attuale situazione nel Paese, della sicurezza e di un processo politico inclusivo. Anche il leader talebano Mullah Abdul Ghani Baradar, che ha negoziato l'accordo di pace del 2020 con gli Stati Uniti, è a Kabul per incontri con la leadership del gruppo. (Vatican News)
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