Austria, riapre la biblioteca di abbazia più grande del mondo
Nell’abbazia di Admont, in Stiria: la sua storia
La riapertura era prevsta per il 24 aprile, e sarà invece anticipata al 17 e 18 aprile: la biblioteca dell’Abbazia di Admont, uno splendido gioiello del XVIII secolo considerata un tempo l’ottava meraviglia del mondo che raccoglie 180 mila opere, tra cui 1400 manoscritti e 850 incunaboli, riapre, su prenotazione, per pochi visitatori, ma per rispondere anche alle crescenti richieste di visita, aumentate a dismisura da quando ne ha parlato persino Oprah Winfrey nel suo club del libro.
Mario Brandmüller, responsabile della cultura, del turismo e delle pubbliche relazioni, ha spiegato che, per accedere alla Biblioteca, è fondamentale la prenotazione, e che possono entrare nella biblioteca al massimo 45 persone contemporaneamente, e ognuna di loro può permanere al massimo 30 minuti. Dal 24 aprile, le attività del Museo riprenderanno a tempo pieno, con in più una speciale mostra gotica su “Federico III e Massimiliano I, il loro mondo e il loro tempo”.
La Biblioteca dell’abbazia di Admont è la più grande biblioteca di monastero del mondo. Misura 70 metri di lunghezza, 14 metri di larghezza e 13 metri di altezza. Sorge nella abbazia benedettina di Admont, fondata dal vescovo Gebhard di Salisburgo nell’ XI. Distrutta varie volte a causa di guerre e incendi, l’abbazia rifiorì durante l’epoca Illuminista, quando si coltivò l’ambizione di farne un monastero alla pari dell’Escorial di Madrid. La Biblioteca nasce in questo periodo, e viene terminata nel 1776, e viene risparmiata da un incendio che distrugge quasi tutto il monastero. Il monastero viene ricostruito nell’aspetto odierno. Dal 1997, la biblioteca ha cominciato a collezionare opere di artisti austriaci contemporanei, e la sua ala Sud è stata trasformata in un Museo, aperto nel 2003, che espone sia oggetti storici che opere d’arte moderna.
La collezione di libri della Biblioteca è parte di una raccolta cominciata dai monaci a partire dall’XI secolo. Al tempo, consisteva in manoscritti religiosi. Quindi, l’abbazia divenne sede di una famosa scuola di copisti, e dopo l’invenzione della stampa a metà del Quattrocento, la collezione del monastero si arricchì di incunaboli (i primi documenti e libri stampati con caratteri mobili) e di edizioni originali di opere rare ed importanti. La Biblioteca è in stile rococò, e consiste in una enorme sala ovale con colonne di marmo, illuminata da sette cupole dedicate con affreschi su scienza e religione di Bartolomeo Altomonte. I manoscritti più preziosi sono in vetrina, mentre le pareti sono coperte di libri ovunque. Il monastero fu occupato dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, provocando il degrado del complesso. Il restauro è stato finanziato dall’Unione Europea, recuperando strutture murare, affreschi, rivestimenti in legno, sculture. Settantamila libri sono stati ripuliti, cinquemila sono stati completamente restaurati. (Acistampa)
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