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Apre in Turchia il Gobekli Tepe, il tempio che cambiò la storia delle religioni

Redazione La Stampa
Pubblicato il 11-03-2019

Quando nel 1963 gli archeologici turchi e tedeschi iniziarono a rinvenire delle strutture circolari nello scavo cui stavano lavorando, si resero conto di essere dinanzi a un’importante scoperta, ma non potevano sapere che avevano spostato la lancetta della storia delle religioni parecchi millenni indietro. Gobekli Tepe, nel Sud-Est della Turchia, non lontano dalla città di Urfa, è infatti datato 12.000 anni, molto più antico di Stonehenge e delle piramidi, e per la successione di strutture circolari concentriche che presenta, costituisce a tutti gli effetti quello che gli archeologici definiscono un tempio.

Gli scavi hanno rivelato che la struttura non è mai stata utilizzata a scopo abitativo, ma come luogo di culto dove si svolgevano rituali religiosi, una scoperta poi confermata dai seguenti ritrovamenti. Non si trattava di una Stonehenge, ma di almeno 20 strutture, ognuna delle quali presenta due pilastri monumentali al proprio centro, circondata da mura e palizzate poste in forma ovale o circolare. Gli scavi turco-tedeschi hanno rivelato la presenza di obelischi a forma di T alti tra i 3 e i 6 metri del peso compreso tra le 40 e le 60 tonnellate, la cui costruzione rimane un mistero irrisolto.

Gli archeologi ritengono che la forma a T sia un riferimento all’uomo, considerando che alcuni obelischi sono scolpiti in corrispondenza delle estremità del corpo umano. Gli scavi hanno portato alla luce manufatti antichi 12.000 anni e statuette raffiguranti figure umane, oltre a sculture nella roccia e incisioni raffiguranti animali, simboli astratti e pitture rupestri. Un luogo di culto costruito prima dell’invenzione della ruota, della nascita della scrittura, della lavorazione della ceramica che oggi diventa un museo a cielo aperto.

Durante la cerimonia inaugurale, il presidente, Recep Tayyip Erdogan, ha espresso l’augurio che l’archeologia contribuisca a portare turisti in Anatolia Centrale alla presenza del ministro del turismo, del vice presidente e della delegazione Ue Angel Gutierrez Hidalgo de Quintana. Dopo essere divenuto patrimonio dell’Unesco nel 2018, il 2019 in Turchia è stato dichiarato «l’anno di Gobeklitepe».

Un gioiello che ora tocca alla Turchia conservare e valorizzare, considerando che uno dei più grandi misteri che avvolge il sito riguarda il fatto che qualcuno ha voluto conservarlo. Migliaia di anni fa infatti, questi misteriosi uomini decisero di riempire gli spazi vuoti per seppellirli sotto un’imponente mole di terra. Tanto imponente che da quando sono state riportati alla luce gli obelischi, gli archeologici non hanno smesso di chiedersi come, uomini del neolitico, siano riusciti a trasportare tali blocchi di materiale sul luogo del tempio.

La Stampa

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