Anche il design italiano contro il Covid-19
Con la produzione di laminati antibatterici per sale operatorie
E’ il 1946, siamo a Bra, nella provincia di Cuneo, a quell’epoca importante centro per la concia delle pelli. La guerra è appena finita, e un gruppo di conciatori decide di dar vita all’Anonima Braidese Estratti Tannici con lo scopo di produrre tannino in quantità industriale e contrastare così il monopolio della azienda FNET.
Arrivano gli anni 50’ e la A.B.E.T., questo l’acronimo con cui la conosciamo, va in crisi e decide di iniziare a produrre laminati plastici decorativi, un settore in crescita trainato dall’industria dell’arredamento. Inizia così il nuovo corso dell’azienda, divenuta punto di riferimento per generazioni di progettisti internazionali, tanto da essere citata anche nella nostra ricerca “100 Italian Stories for Future Building“. Una “capitale” del design italiano con 600 dipendenti, un giro d’affari annuo di 180 milioni di euro e una quota export del 70% in 92 paesi.
In questi giorni l’azienda, iniettando ioni di alluminio nella struttura dei suoi pannelli, ha sviluppato Lamishield, materiale in grado di ridurre la presenza batterica del 99,9%. Tra i primi clienti la Axis Medical, società greca leader mondiale nella costruzione di sale operatorie, che lo utilizzerà nella realizzazione di unità mobili prefabbricate, progettate e sviluppate appositamente per l’emergenza Covid-19. (symbola.net)
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