Il Presepe Incantato nella Basilica di Santa Croce di Firenze
Allestito a cura della Associazione Culturale “Festina lente” e collocato davanti l’Altare maggiore, sarà ufficialmente inaugurato, Sabato 12 dicembre alle 17, nella Basilica fiorentina di Santa Croce, il “Presepe incanto” realizzato alla fine degli anni ’70 in collaborazione con i maestri muralesi Loredano e Dino Rosin, dall’artista palermitano Pippo Madè.
Le particolari 18 sculture che compongono l’irripetibile installazione artistica nata dal fortunato connubio tra il siciliano ed i due veneti, resteranno esposte sino al prossimo 10 gennaio. Unitamente al “Presepe incantato”, è stato esposto, sempre sull’Altare maggiore, il dipinto de “La Natività”, uno dei tre pezzi che Madè ha voluto donare, unitamente ad alcune Aziende private ed amici dello stesso Artista che li hanno patrocinati, alla Basilica di Santa Croce.
“Occasione unica - ci dice Madè - mai un Artista contemporaneo, ha esposto all’interno della Basilica di Santa Croce. Devo questo alto onore - conclude l’Artista - al Provinciale dei Francescani Padre Roberto Bernini”.
Un vero sussulto di stupore, ha pervaso la gremita Basilica, quando, Francesco Miosi, curatore delle luci, ha acceso l’illuminazione delle sculture. Una vera esplosione eterea di colori surreali, dovuti ai particolari materiali, a suo tempo fusi, all’interno delle figure: dall’Angelo che sovrasta il Presepe, sino a giungere all’acquaiolo (antico venditore d’acqua), al quarararo (artigiano che costruiva le pentole), alla lavandaia, ed al pescivendolo ed è ancora Madè che ci racconta “è un Presepe che parla siciliano, attraverso le sculture che raffigurano gli antichi mestieri di Sicilia, così - conclude l’Artista - le progettai disegnandole allora e così le realizzammo con gli amici Loredano e Dino”.
Il “Presepe incantato” da una lunga storia espositiva che parte dal lontano 1980, allorquando venne sposto nella Basilica umbra di San Francesco di Assisi e poi nella navata di sinistra del Duomo di Monreale. E’ poi stato esposto nel Palazzo Carafa di Lecce, ancora a Monreale all’interno della Galleria Civica “Giuseppe Sciortino”, in un’antica chiesetta di Reitano (Me), nella Cappella Palatina, nella Cattedrale di Palermo davanti l’altare di Santa Rosalia a Palazzo Sclafani (Pa) e nell’ex Convento Colle di Costa di Labro (Ri) per volere di un caro amico prematuramente scomparso “unitamente all’Associazione Culturale Festina lente - dice ancora Madè - abbiamo deciso di dedicare questa esposizione di Firenze, alla memoria del caro amico Giuseppe Pileri, il quale volle il Presepe a Labro”.
Lo Storico dell’Arte Adriana Mastrangelo Adorno, presentato dall’Altare della Basilica di Santa Croce, la serata inaugurale, tracciando, non solo le tappe fondamentali della carriera di Madè ed il percorso delle sculture esposte, ma anche il valore artistico, culturale e simbolico dell’opera.
Presenti alla manifestazione, tanti amici giunti un po’ da ogni parte d’Europa e tra questi anche Alda e Jacques Defrancais, sfiorati dalla recente tragedia del “Bataclan” e la famiglia Pinocchio di Monreale, i quali hanno contribuito alla donazione delle opere alla Basilica di Santa Croce, in memoria di Antonella e Giovanni, loro congiunti periti nell’immane tragedia, passata alla storia come “strage di Ustica”.
Tra gli ospiti anche Paolo Caracausi, consigliere comunale e Presidente della Commissione Attività Produttive del Comune di Palermo, in rappresentanza del Sindaco Leoluca Orlando ed Antonio Falcone, Sindaco di San Vitaliano (Na).
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