cultura

Cos'è la riconoscenza?

Fra' Vicino
Pubblicato il 30-11--0001

Sarebbe bene ai nostri giorni l'intelligenza al servizio della riconoscenza, per fare cose straordinarie



La nostra vita umana è all'insegna di quei sentimenti, che sfociano poi nell'agire quotidiano di ogni individuo, modellando il soggetto del nostro essere, per cui ci identifi chiamo secondo gli aspetti, che sostanzialmente rivestono la nostra persona. Siamo capaci di riconoscere alcuni aspetti della nostra persona, identifi - candoli con aggettivi e sostantivi, che sintetizzano ciò che siamo o pensiamo di essere. Diciamo così, che siamo impazienti, o pessimisti, oppure altruisti, tenaci ed altro... Questo bel cocktail umano è a nostra completa disposizione e lo trangugiamo, o lo serviamo, secondo le nostre libere scelte di vita, a noi stessi e al nostro prossimo, rallegrando o intristendo chi ne assapora il contenuto. Nella casa di riposo, dove andavo spesso a trovare gli anziani, ed in particolare una persona, c'era una buona familiarità anche con il personale di servizio. Questi ambienti ci parlano nel silenzio di tante storie umane che per lo più, se raccontate, dovrebbero farci vergognare, ma che avendo perduto – larga parte della società – il pudore, il senso del rispetto e della propria ed altrui dignità, si scivola nell'indifferenza, accantonando o allontanandoci da ciò che ci infastidisce, perché come dice un proverbio: «Lontano dagli occhi, lontano dal cuore!». Ma c'è anche un altro proverbio che forse non tutti conoscono, ma che è bene ricordare: «Chi abbandona suo padre è maledetto, chi si dimentica di sua madre è già condannato!». Ce n'è anche un altro che dice: «Figlio anche se tuo padre perde il senno, compatiscilo... ti sarà usata misericordia nei giorni che ancora non conosci». Parlando con alcuni famigliari che vengono a trovare saltuariamente i loro cari, mi sono fermato spesso su una parola che mi sembra troppo dimenticata: riconoscenza. Questo sentimento che dovrebbe coinvolgerci pienamente in tantissime realtà della vita, a cominciare dal nostro esistere, mi sembra sia stato offuscato se non proprio sostituito ai nostri tempi, con il sostantivo: diritto! La fonte del diritto è buona e salubre, ma molto vicina alle paludi dell'egoismo, dove si rischia di fi nire troppo spesso, quando non entra la parola: riconoscenza. Quanti sono i motivi, per essere riconoscenti! Questo Frutto, così prezioso davanti a Dio, posto sulla terra, proviene da una pianta specialissima da cui provengono altri frutti della stessa specie. Questa pianta è la nostra famiglia; che va riconosciuta, amata, custodita, difesa, nella sua omogeneità ed interezza, se vogliamo costruire e costituire, quel bel giardino, in cui fruttifi cano quelle convivenze pacifi che e sane, di cui tanto ne sentiamo il bisogno ai nostri giorni. «Cari fi gli, questi discorsi oggi non si vogliono sentire, perché l'orgoglio e l'egoismo insieme, hanno fatto tabula rasa, in primo luogo nelle famiglie, degli alti valori esistenziali, per cui non invidio voi giovani, e prego Dio che non mi faccia assistere a cose peggiori di quelle che ho vissuto.» Queste parole di un novantenne alla casa di riposo, suonano come un maglio nella nostra società civile! Sarebbe bene ai nostri giorni l'intelligenza al servizio della riconoscenza, per fare cose straordinarie e compiere nel nostro piccolo mondo veri miracoli di bene. Come lo è appunto anche questa Casa di riposo per anziani dove, ogni anno, si fa memoria di chi ha voluto costruire questo luogo, confacente ai bisogni del Prossimo. Siamone riconoscenti!

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA