Le visite dei pontefici

Almeno 25 vittime e 400 persone ferite, la maggior parte in condizioni critiche
Islamabad – Almeno 25 vittime e 400 persone ferite, la maggior parte in condizioni critiche: è il bilancio aggiornato della potente scossa di terremoto che ieri ha colpito il Pakistan settentrionale, al confine con l’India. Le autorità riportano che al momento le linee telefoniche sono sospese nelle aree rurali, a causa della mancanza di elettricità. Nel frattempo il luogotenente generale Mohammad Afzal, a capo dell’Autorità per la gestione dei disastri naturali (Ndma), fa sapere che le operazioni di soccorso sono all’opera e la situazione è sotto controllo.
Il sisma di magnitudo 5.8 della scala Richter (in precedenza si era parlato di 6.3) è stato localizzato ad una profondità di 10 km nel distretto di Mirpur, nell’area del Kashmir controllato dal Pakistan. La scossa ha provocato ingenti danni sia nella provincia di Azad Jammu e Kashmir che in quella del Punjab. Mohammad Tayyab, commissario della divisione di Mirpur, riferisce che centinaia di edifici sono crollati e numerose strade si sono sgretolate, inghiottendo macchine e motociclette.
Waheed Hameed Butt, 40 anni, residente nel settore F-1 di Mirpur e padre di tre figli, racconta: “Mi trovano in casa, quando tutto ha iniziato a tremare. Il soffitto ha iniziato a fare delle crepe e gli oggetti cadevano dagli scaffali. Siamo usciti fuori e ci siamo accorti che tutto il quartiere aveva fatto lo stesso. I bambini piangevano e gli anziani recitavano i kalima [il credo islamico, ndr]”.
Al momento, circa 150 feriti sono ricoverati al Divisional Headquarters Hospital della città colpita, mentre altri sono stati trasportati nelle strutture sanitarie di Mangla e Rawalpindi, vicino la capitale Islamabad. Il gen. Afzal riferisce che nelle aree colpite dal terremoto sono state distribuite 200 tende, 800 coperte, 200 cucine da campo e 100 kit di pronto soccorso. Il dipartimento sanitario del Punjab ha inviato 20 ambulanze di volontari, squadre mediche, sei veicoli per il recupero di feriti e vittime e 100 persone specializzate nelle operazioni di soccorso.
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