cronaca

Una proposta didattica originale

Alla vigilia della Festa di San Francesco del 4 ottobre 2021, i frati francescani del Sacro Convento d’Assisi e i promotori del programma “Sui passi di Francesco” hanno presentato il progetto “Francesco e il coronavirus”, una proposta didattica originale tesa ad aiutare le giovani generazioni a riflettere sull’esperienza della pandemia che ancora stiamo vivendo, mettendola a confronto con tre momenti vissuti da San Francesco d’Assisi all’età di vent’anni.

"Vi saluto e siamo contenti che riparta questa attività, Sui passi di Francesco, che è un lavoro con le scuole di tutta Italia. Un'attività che va avanti da anni ma che quest'anno trova una particolare caratterizzazione con questa proposta specifica, Sui Passi di Francesco, che arriva in un momento particolare, quello della pandemia, in un momento in cui sembra che si stia potendo tornare ad una normalità, ad una scuola in presenza, anche se ci sono delle classi già in isolamento. Ma partivamo proprio da questa situazione particolare per calare nel concreto questa opera e iniziativa di attenzione agli studenti, ma anche alla formazione, alla pace e al dialogo, ai rapporti costruttivi, fiduciosi e buoni.

Ci è sembrato che questo accostamento tra Francesco e il coronavirus potesse offrire un'opportunità. Ci sembrava, soprattutto ai frati che hanno lavorato molto, insieme a Flavio, di poter costruire un percorso che guarda al presente e al futuro partendo dalla valutazione di ciò di cui abbiamo bisogno, dalla proposta ai ragazzi di riguardare alla propria vita, a quello che hanno vissuto e stanno vivendo, e agli insegnanti di favorire questa riflessione e ripensamento, sulle orme di Francesco d'Assisi che ha vissuto, anche lui, momenti di lockdown e ripensamento. Anche questo momento può essere di ripensamento, di motivazioni: momenti che vanno accompagnati e penso sia l'obiettivo che ci poniamo con questa proposta.

Aiutare i ragazzi, perché non possiamo far finta di niente, come se niente fosse accaduto, aiutare i ragazzi a calarsi dentro la loro vita e le loro situazioni personali, per riscoprire le sorgenti, come vivere oggi nei rapporti con gli altri ma anche con se stessi, nel ripensamento. Penso sia molto bello che questo avvenga nelle scuole che stanno ripartendo".