cronaca

Quaranta anni fa il terremoto in Irpinia

Redazione Corriere della Sera
Pubblicato il 20-11-2020

La scossa fece tremare Campania, Basilicata e Puglia

Quasi 3mila morti, più di 8mila feriti e 300mila senzatetto: sono i drammatici numeri del terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980. La scossa di magnitudo 6,9 fece tremare alle 19:34, per 90 secondi, Campania, Basilicata e un’area limitata della Puglia. L’epicentro fu registrato tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania. Il sisma interessò un’area di 17mila chilometri quadrati.

Alcuni dei paesi vicini all’epicentro, tra i quali Lioni, Santomenna, Laviano e Muro Lucano, furono quasi rasi al suolo, altri gravemente danneggiati. Simbolo della tragedia resta il crollo della Chiesa Madre di Balvano, dove morirono 77 persone, per lo più bambini e ragazzi. Ad aggravare gli effetti della scossa fu il ritardo dei soccorsi, arrivati in tutte le zone colpite solo cinque giorni dopo. La lentezza e le inadempienze dei soccorsi furono denunciate anche dal capo dello Stato Pertini, di ritorno dall’Irpinia, in un discorso in tv. Alla scossa principale ne seguirono molte altre nelle ore e nei giorni successivi, che provocarono ulteriori danni. (Corriere della Sera)

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