cronaca

Papa Francesco ricoverato e operato: Ha reagito bene

Rinaldo Frignani Francesco Costa - Ansa
Pubblicato il 05-07-2021

Il Vaticano: «L’intervento era programmato per curare la stenosi diverticolare». Il ricovero dopo l’Angelus  

«Il Santo Padre ha reagito bene all’intervento condotto in anestesia generale». La frase che tutti aspettavano da ore è arrivata con il bollettino medico del Policlinico Gemelli delle 23.40. Un primo sospiro di sollievo: Papa Francesco è stato operato per stenosi diverticolare del sigma. Ora dovrà rimanere in ospedale almeno per cinque giorni. Fino a ieri tuttavia nessuno si aspettava che Papa Bergoglio dovesse essere operato. Nell’androne deserto del Policlinico Gemelli, con le porte a vetri del bar sprangate con un lucchetto e le sale d’attesa senza nessuno, il Santo Padre è comparso all’improvviso alle tre del pomeriggio dopo essere sceso da un’auto scura con la targa Scv che si è fermata sotto la pensilina bianca. Con lui solo l’autista e uno stretto collaboratore. Niente di più. Un bagaglio leggero, un sorriso sul volto.

L’anonima domenica d’inizio luglio del policlinico al quartiere Trionfale, che con Papa Wojtyla è diventato l’ospedale dei pontefici, il «terzo Vaticano», si è illuminata di colpo. Lo stupore si è impadronito di uscieri, medici e infermieri, dei pochi parenti in visita ai ricoverati. Almeno di quelli che se ne sono accorti, perché Papa Francesco è passato come un lampo: malato fra i malati, ha preso l’ascensore ed è salito al decimo piano, nello stesso reparto frequentato per anni, ben sette volte, da Giovanni Paolo II dopo l’attentato del 1981. Per il pontefice argentino invece è la prima occasione: «un’operazione programmata», secondo la sala stampa vaticana, di routine nella maggior parte dei casi, anche se comunque delicata su un paziente di 84 anni, della quale erano al corrente pochissime persone, anche al Gemelli. Tanto che solo all’ultimo momento alcuni fra personale sanitario e addetti alla vigilanza sono stati fatti rientrare dalle ferie nel massimo riserbo.

Dopo il ricovero e la preparazione, Francesco — che alle 12 aveva recitatocome sempre l’Angelus annunciando, «a Dio piacendo», le prossime missioni in Slovacchia e Ungheria a settembre — è entrato in sala operatoria alle 19. Circa tre ore di intervento, fra il riserbo più stretto e l’apprensione di chi attendeva notizie, con l’equipe diretta dal professor Sergio Alfieri, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia digestiva, quindi il ritorno in reparto per la degenza. In pochi minuti la notizia del ricovero del Papa ha fatto il giro del mondo. Nel piazzale fuori dal policlinico decine di troupe televisive anche straniere, spostate poi in uno spiazzo erboso controllato dalla polizia, con vista sulle otto finestre bianco latte con le tapparelle abbassate delle stanze di Francesco, le medesime da cui Papa Wojtyla recitava l’Angelus, come ricordano proprio oggi le decine di foto in mostra in una delle corsie del Gemelli. All’interno dell’ospedale agenti in borghese dell’Ispettorato e della Gendarmeria vaticani a caccia di intrusi nei corridoi e nei saloni. Inaccessibile il decimo piano, ma senza troppi patemi d’animo: qualcuno nella cappella per una preghiera da dedicare al Papa, altri sul piazzale, ricordando che due domeniche fa proprio Bergoglio aveva chiesto ai fedeli di pregare per lui «con un’intensità particolare». A Francesco i messaggi delle più alte cariche del Paese e dall’estero, come quello affettuoso da Parigi del Capo dello Stato Sergio Mattarella: «Da me e da tutti gli italiani auguri di pronta guarigione». (Corriere della Sera)

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