Lorefice: si fermino i respingimenti, il 2021 sia l’anno della svolta
L'appello dell'arcivescovo di Palermo: si reagisca da esseri umani e da cristiani
Finalmente potranno riposare. È così che le organizzazioni Open Arms ed Emergency hanno annunciato il trasferimento dalla nave umanitaria a quella della quarantena, la notte scorsa a Porto Empedocle, dei 265 naufraghi soccorsi negli scorsi giorni nel Mediterraneo. Non per tutti i migranti fuggiti dalla Libia, però, l’esito è stato positivo, in 160 sono stati intercettati dalla guardia costiera libica e riportati indietro, mentre in 13 risultano dispersi.
L'appello ai cristiani: non calpestate il Vangelo
La forte indicazione a “reagire da esseri umani e da cristiani” di fronte alla tragedia dei migranti, arriva dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice che, in una dura nota, si augura che “il 2021 ci porti a un vero cambiamento delle politiche europee” poiché “siamo chiamati a reagire, da esseri umani e da cristiani”. Il presule interviene dopo la conferma che i 4 bambini annegati a metà dicembre, e ritrovati sulle coste libiche, sono morti a causa del respingimento, operato appunto dalla “cosiddetta guardia costiera libica”. “Il mio appello è perché questo 2021 si apra nel segno di una nuova, reale, riflessione, che conduca presto a un cambiamento nella condivisione delle regole europee”, scrive Lorefice che, di fronte ai terribili numeri elencati dai report delle organizzazioni umanitarie, circa 12mila migranti ricondotti in Libia, 323 morti e 417 dispersi, ripete come “i respingimenti costituiscono una grave violazione del principio di ‘non refoulement’ sancito dalla Convenzione di Ginevra, violano i diritti umani internazionali, calpestano il Vangelo, tradiscono la fraternità universale. E, oltre, a causare il ritorno di tante persone nei lager libici, portano ad esiti come l'annegamento di questi 4 bambini. È assordante il silenzio e spaventosa l'indifferenza che sta avvolgendo queste notizie. Non possiamo non indignarci anche come cristiani”. “Bisogna fare di tutto – conclude monsignor Lorefice – per recuperare quanti continuano a salire su barconi della morte: è una responsabilità prossima che riguarda l'intera Europa, chiamata a mettersi in gioco a livello internazionale e a trovare risposte e soluzioni efficaci al fenomeno migratorio”. (Vatican News)
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