L’ultimo selfie prima di morire dei giovani attivisti uccisi a Suruc
Alcuni degli attivisti coinvolti nella strage di Suruc, la città turca al confine con la Siria dove lunedì una kamikaze 18enne si è fatta esplodere, uccidendo almeno 30 persone. I giovani appartenevano alla Federazione dei giovani socialisti ed erano in partenza per Kobane, dove avrebbero voluto costruire una biblioteca, ripiantare un bosco, mettere in piedi un campo giochi. Sogni spazzati via dall’esplosione.
«Io sono viva, sto bene, la ragazza con la maglietta bianca dietro di me è morta», ha scritto su Twitter Madersahi Barajyikna, la giovane in primo piano. La foto è di qualche settimana fa, ma è stata diffusa sui social poche ore dopo l’attacco. «Stavamo festeggiando l’ultimo successo elettorale dell’Hdp, il partito filocurdo che alle ultime elezioni, ha raggiunto il 12,9% ed è sbarcato in Parlamento con 80 deputati», ha spiegato Madersahi (a cura di Federica Seneghini) (Twitter/dilrike)
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