Il presepe? Diventa buono spesa
Il progetto di Marcello Aversa per duecento famiglie della penisola sorrentina
Il presepe non solo offre il pane della vita, ma a volte anche il panettone. Succede a Sorrento, grazie all' idea di un artigiano artista, Marcello Aversa. Cento presepi per aiutare le famiglie in difficoltà in una terra vocata al turismo e piegata dall' epidemia e dai lockdown. Nasce l' idea di 'Regala ti un sorriso': almeno per i giorni delle feste offrire, a chi fa fatica a mettere in tavola pane e companatico, un pranzo degno della festa più bella. «Da tempo pensavo a come poter aiutare la mia terra, dalla quale tanto ho ricevuto. L' idea è nata dialogando con alcuni amici: cento Natività, cento opere uniche in terracotta, per una raccolta fondi che si sarebbe trasformata in buoni spesa. Volevamo fare un regalo particolare: il pranzo di Natale per chi il pranzo della festa più bella non poteva più permetterselo».
Marcello Aversa è l' erede più originale della grande tradizione del Presepe del Settecento napoletano: ha fatto della miniatura la sua ci- fra, per meglio rispondere a Colui che da infinitamente grande sceglie di farsi infinitamente piccolo, al Creatore che si fa creatura, all' Onnipotente che si fa figlio nel seno di una donna. I suoi personaggi variano dagli otto millimetri ai dieci centimetri e abitano uno scenario modellato in un unico blocco di creta, cotto al forno a quasi mille gradi. Una sfida di perfezione, per offrirci anatomie, espressioni, sentimenti, gesti: dall' angelo annunciante ai ballerini di tarantella, dai canestrai ai pastori, dai fornai al corteo dei Magi che attraversa i ruderi del mondo pagano sconfitto da un bambino in una mangiatoia. Quasi due mesi per realizzare i cento presepi che Aversa ha donato e pochi giorni per raccogliere 13mila euro da trasformare in duecento pasti di Natale.
«È stata una corsa contro il tempo: ho lavorato anche di notte per realizzare quelle piccole Natività che avrebbero acceso tanti sorrisi. In cinque giorni sono state acquisite tutte le Natività, e non solo nella Penisola Sorrentina: ne abbiamo spedite a Bressanone, Morbegno, Roma, Paola e una sarà esposto al Museo del Presepe di Sarteano. Per 'Regala... ti un sorriso' c' è stato un passaparola che ha coinvolto decine di persone e ha permesso di riallacciare anche rapporti lontani nel tempo, come quelli con gli studenti della V A dell' Istituto Commerciale di Marcello Aversa, che si son ritrovati trentacinque anni dopo a contribuire alla raccolta, o con Alessandro, giovane operatore turistico, da quasi un anno senza stipendio, che comunque ha voluto contribuire all' iniziativa. In moltissimi hanno offerto più di quanto richiesto, e i supermercati coinvolti a loro volta hanno donato altri buoni spesa. In tanti hanno collaborato all' iniziativa, scegliendo di essere cittadini presenti e non distratti spettatori, e così si è riacceso in me quell' entusiasmo che ormai sembrava spento. Per me sarà un Natale vissuto più "profondamente", un bellissimo regalo che mi son fatto per i miei venticinque anni di attività artistica».
Ma che senso ha far festa senza il Festeggiato? «Si, è vero, ormai da troppo tempo si pensa a far festa ma non si mette più al centro Gesù che viene. Per questa ragione le confezioni con i buoni spesa sono accompagnate dal dono di un Bambinello per ogni famiglia: opere in terracotta realizzate e donate da due artiste napoletane, Tiziana e Daniela D' Auria. Ed è stato proprio il "Festeggiato" a portare un sorriso in tante case, da Massalubrense a Vico Equense. E con Gesù bambino le famiglie hanno saputo di ricevere un dono, non un' elemosina ». (Avvenire)
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