Continua la battaglia ad Aleppo. I ribelli: “Rotto l’assedio”. Ma le truppe di Assad smentiscono
Continuano gli scontri nella periferia meridionale di Aleppo, nel nord della Siria, tra i ribelli e le forze filo-governative. Il gruppo Ahrar al Sham e altre formazioni islamiste siriane hanno annunciato di aver rotto l’assedio che durava da tre settimane, aprendo un nuovo itinerario per uscire dai quartieri orientali, che ospitano circa 250 mila persone in seria difficoltà per la mancanza di acqua, cibo e beni di prima necessità.
Diversi video pubblicati dagli islamisti sul web mostrano i combattenti armati che festeggiano la vittoria sulle truppe del regime. Ma secondo l’Osservatorio siriani per i diritti umani, basato a Londra, questa nuova strada è ancora troppo pericolosa per i civili, perché gli scontri non sono ancora terminati.
I media governativi siriani, da parte loro, smentiscono che l’assedio sia stato interrotto. «I gruppi terroristici stanno subendo ingenti perdite e non sono stati in grado di rompere l’accerchiamento dei quartieri orientali», riferisce l’agenzia di stampa ufficiale Sana, citando una fonte militare. «L’esercito siriano in coordinamento con le forze alleate continua a combattere a sud di Aleppo», ha aggiunto la «Sana», secondo cui almeno dieci civili sono rimasti uccisi in bombardamenti dei ribelli in due distretti controllati dal governo. Per l’Osservatorio siriano per i diritti umani, circa 700 combattenti di entrambe le parti hanno perso la vita negli scontri, la maggior dei quali sarebbero ribelli uccisi nei raid aerei. lastampa.it
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