'Chiara Lubich e i Focolari, messaggio contemporaneo'
Capotondi nella fiction sulla creatrice Movimento dei Focolari
Apre il nuovo anno delle fiction Rai un biopic in formato tv movie sulla storia di Chiara Lubich, la donna che creò il Movimento dei Focolari. Prodotto da RaiFiction ed Eliseo Multimedia, sarà trasmesso su Rai1 domenica prossima (3 gennaio 2021) in prima serata. L' idea era quella di raccontare la vita di una donna libera che nella Trento del 1943, nel pieno dei bombardamenti alleati, scopre la sua vocazione e la condivide con quattro amiche. Una donna che realizzando il suo sogno cambia il mondo, scandalizzando i benpensanti e il potere religioso che sottopone i Focolari a due anni di inchieste del Sant' Uffizio, fino alla richiesta rivoltale dal Vaticano di prendere le distanze dal Movimento per saggiarne la reale volontà divina. Per anni rimane distante e fu con Paolo VI che tornò a esserne presidente.
Un progetto ambizioso quello che si pone il regista Giacomo Campiotti, colto solo in parte dal tv movie che vede protagonista Cristiana Capotondi. É lei a consegnarci pensieri e azioni di una ventitreenne che non sa ancora dove la porterà questa sua spinta all' altro. Unico imperativo, perseguito con amore e forza di volontà, mettere al centro della vita il bene comune, la collettività. Solidarietà, semplicità e passione, che vengono ricordati nel centenario della nascita della Beata che fu capace di immergersi nella ricchezza delle differenze. Una fortuna per Cristiana Capotondi cogliere nei gesti di Lubich una grande contemporaneità e la possibilità di lanciare, in questo momento disgraziato che ci ha reso tutti più simili, un messaggio di condivisione: «Quella di Chiara fu una visione politica dell' unione e della fratellanza. Io sono portavoce di una condizione emotiva che portò alla costruzione del primo piccolo focolare e spero che il suo messaggio porti il pubblico in un futuro diverso. Ho trascorso una giornata con un focolarino e siamo andati da una famiglia romana: parlando con i giovani ho capito quanto Lubich fosse senza paure e senza sovrastrutture, come i ragazzi che ho incontrato. Perciò fu capace di arrivare a 2 milioni di persone in 180 paesi del mondo».
Il cuore del biopic, spiega Campiotti, «è l' unione tra le quattro amiche, perciò era importante che fossero diverse ma anche unite da un sentimento indicibile che le spinge a lasciare le famiglie. Ecco allora Aurora Ruffino, Greta Ferro, Miriam Cappa, Valentina Guelfi e Sofia Panizzi. Con tutte loro e tra loro e con Cristiana, è successo qualcosa di speciale che spero sia passato sullo schermo». (La Stampa)
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