A Perugia la campagna Adotta un affitto
In tanti non riescono a pagarlo
Per fronteggiare la crisi economica provocata dal persistere della pandemia, la Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve promuove in Avvento la campagna "Adotta un affitto". Sulla scia anche di quanto esorta a compiere il Consiglio permanente della Cei nel "messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia", sarà avviata nelle parrocchie domenica prossima e proseguirà per tutto il periodo natalizio.
«La campagna "Adotta un affitto" - spiega don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana - ci consentirà di aiutare i nostri fratelli in difficoltà, costretti a scegliere se pagare l' affitto e le bollette o mangiare». Il sacerdote, nel chiedere l' aiuto di tutti (parrocchie, aziende, privati cittadini), precisa che si tratta «di una grande raccolta fondi che ci permetterà di dare risposte all' emergenza sociale che avremo di fronte nel 2021, sapendo di poter aiutare tanti fratelli, tante mamme e tanti papà che avranno difficoltà abitativa».
Dall'inizio della pandemia 1.500 famiglie, molte delle quali non si erano mai recate prima in Caritas, usufruiscono dei servizi offerti dai Centri di ascolto e dagli Empori. Nuovi poveri che rappresentano la quasi totalità del 32% di incremento di richieste di aiuto pervenute alla Caritas dall'inizio del 2020.
Un altro riscontro dell'emergenza abitativa arriva dal "Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza" della Caritas perugina, che comprende sei ampie unità immobiliari che possono ospitare quindici nuclei familiari (60 persone). Un'opera segno oggi quasi al completo per l'aumento di famiglie che non hanno più un tetto dignitoso a seguito della perdita del lavoro.
«Non possiamo organizzare incontri di sensibilizzazione "in presenza" sulle finalità di questa iniziativa per le note disposizioni di legge per il contenimento della pandemia - commenta don Briziarelli - ci affidiamo molto ai mezzi di comunicazione e ai social network utilizzati in particolare dai giovani, affinché possano aiutarci anche loro con il "passaparola" in famiglia e negli ambienti di lavoro e di studio. Già due aziende perugine, venute a conoscenza dell' iniziativa tramite alcuni giovani volontari, si sono offerte di trasformare la strenna natalizia per i dipendenti in una donazione alla nostra campagna. Si tratta di una iniziativa che non si limita al solo aiuto materiale, ma ha anche una valenza pedagogica. Il messaggio da trasmettere è quello di vivere ancor più a Natale il Vangelo di Matteo sulle opere di misericordia, che abbiamo meditato domenica scorsa». (Avvenire)
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