cronaca

2018 anno orribile per le vittime sul lavoro, tre al giorno

Redazione Ansa - CIRO FUSCO
Pubblicato il 29-01-2019

Più 10% rispetto ai dodici mesi precedenti, il Nord paga il prezzo più caro

Dalle cronache quotidiane lo si era già capito, adesso arrivano i dati ufficiali dell’Inail a certificare che il 2018 è stato un anno orribile: sui luoghi di lavoro si sono infatti contati ben 1.133 morti. Ovvero il 10,1% in più dell’anno precedente.

In quasi tutti i mesi dell’anno passato, segnala l’Inail nel suo ultimo rapporto, il numero delle denunce di casi mortali è stato superiore rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente: tra questi, soprattutto per effetto del crollo del ponte Morandi, spicca in particolare agosto, con 132 decessi contro i 78 dell’agosto 2017 (quasi il 70% in più), alcuni dei quali causati dai cosiddetti incidenti «plurimi», ovvero eventi che hanno causato la morte di almeno due lavoratori.

L’anno scorso, infatti, nel solo mese di agosto si è contato quasi lo stesso numero di vittime (37) in incidenti plurimi dell’intero 2017 (42). Tra gli eventi dello scorso agosto con il bilancio più tragico si ricordano, in particolare, il crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 denunce di casi mortali sul lavoro, e i due incidenti stradali avvenuti in Puglia, a Lesina e Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti. Nel 2017, invece, il bilancio più pesante era stato quello delle due tragedie avvenute in Abruzzo, a Rigopiano (11 casi mortali denunciati) e Campo Felice (5).

Nell’insieme dei 12 mesi, nel 2018 tra gennaio e dicembre si sono verificati 24 incidenti plurimi, che sono costati la vita a 82 lavoratori, rispetto ai 15 del 2017, che hanno causato 42 morti. Gli ultimi incidenti plurimi, avvenuti tra settembre e dicembre, hanno provocato la morte di due dipendenti dell’Archivio di Stato, vittime di una fuga di gas ad Arezzo, di quattro persone travolte da una frana durante l’esecuzione di alcuni lavori di emergenza a una condotta fognaria danneggiata dal maltempo a Isola di Capo Rizzuto, in Calabria, di sette lavoratori coinvolti in tre incidenti stradali avvenuti nel Lazio e in Lombardia e di quattro operai deceduti in Puglia: due edili precipitati nel vuoto da una piattaforma di elevazione, nel corso di lavori di ristrutturazione di uno stabile a Taranto, e altri due lavoratori morti a causa dell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio nel comune di Arnesano, in provincia di Lecce.

Tonando ai dati, l’Inail segnala anche che sono aumentati sia i decessi avvenuti in occasione di lavoro, che sono passati da 746 a 786 (+5,4%), sia soprattutto di quelli occorsi in itinere, con un aumento pari al 22,6% (da 283 a 347). Nel 2018 si è registrato un incremento di 128 casi mortali (da 857 a 985) nella gestione Industria e servizi e un decremento di 14 casi nel Conto Stato (da 31 a 17) e di 10 in Agricoltura (da 141 a 131).

Dall’analisi territoriale emerge un aumento di 47 casi mortali nel Nord-Ovest (da 258 a 305), di 24 nel Nord-Est (da 249 a 273), di tre al Centro (da 211 a 214) e di 35 al Sud (da 223 a 258). Nelle Isole, invece, le denunce sono state cinque in meno (da 88 a 83). A livello regionale spiccano i 27 casi in più della Campania (da 60 a 87), i 24 in più della Lombardia (da 139 a 163) e del Veneto (da 91 a 115), i 22 in più della Calabria (da 19 a 41), i 15 in più del Piemonte (da 83 a 98) e i nove in più di Liguria e Toscana. Cali significativi si registrano, invece, in Abruzzo (da 54 a 25) e nelle Marche (da 33 a 22).

Nel corso del 2018 le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto sono state invece 641.261 (+0,9% rispetto allo stesso periodo del 2017). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 59.585 (+2,5%). (Paolo Baroni - La Stampa)

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