LE PAROLE NON SIANO PIETRE. IL 6 OTTOBRE LA FIRMA DELLA CARTA DI ASSISI
RILANCIATE AD ASSISI LE BUONE PRATICHE DEL GIORNALISTA CONTRO MURI MEDIATICI
“Si è tenuto questa mattina, durante il Cortile di Francesco 2018, un incontro sulle fake news e sul giornalismo che prova a combattere le false notizie al quale hanno partecipato Giuseppe Giulietti, Nello Scavo e don Antonio Rizzolo. - Ha dichiarato Roberto Pacilio, della Sala Stampa del Sacro convento di Assisi. - Per l’occasione abbiamo lanciato con i partecipanti l’incontro del 6 ottobre ad Assisi, che vedrà coinvolti nella firma del Manifesto contro i muri mediatici giornalisti e uomini di buona volontà. Tantissimi studenti hanno partecipato al panel di questa mattina. Un bell’esempio di attenzione da parte dei presenti, che aderiranno all’iniziativa del 6 ottobre per favorire le buone pratiche di comunicazione”.
Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento ha aperto l’incontro di Assisi mostrando una pietra sottolineando l’importanza delle parole che “non sono pietre perché possono segnare definitivamente una persona. Se l'informazione non fa un grande lavoro, allora noi giornalisti stiamo contribuendo ad abbrutire questa società e questa democrazia".
"Il 6 ottobre - ha proseguito Beppe Giulietti, presidente della FNSI - insieme, credenti e non credenti, firmeranno la Carta di Assisi. Le parole non sono pietre perché è giunto il momento di passare dalla indignazione all’azione di contrasto e denuncia nei confronti del linguaggio dell’odio e del razzismo. Il rispetto della Costituzione, dei trattati internazionali, delle carte deontologiche, del principio di non discriminazione deve diventare pratica quotidiana, perché chi usa le parole come proiettili si propone di distruggere l'informazione, ma anche e soprattutto di colpire a morte la democrazia".
Un appello ad abbattere i muri dell’ignoranza, a mettere in atto le buone pratiche che consentono di scrivere e, soprattutto, di comunicare tramite i media in modo adeguato e rispettoso.
È dovere di tutti i comunicatori usarle nel modo appropriato, dando cioè voce ai più deboli, diventando scorta mediatica della verità, utilizzando le potenzialità che il web offre. È necessario valorizzare le differenze: tutti nasciamo come originali ma rischiamo di morire come fotocopie.
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