Le visite dei pontefici

Dal 2006 al 2019 la mobilità italiana è aumentata del +70,2%
“La mobilità italiana. Il tempo delle scelte. Rapporto Italiani nel Mondo 2019”, questo il titolo della mattinata che si è svolta presso l’”Auditorium “V. Bachelet” del “The Church Palace”, a Roma. “Rapporto Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes, è la relazione accurata dell’odierna situazione italiana dei migranti. Questa volta non uno studio sulle tematiche immigatorie, bensì sugli italiani che hanno scelto l’estero per le proprie aspirazioni, per la propria vita.i Con il contribuito di circa 70 studiosi italiani e non, partendo dai dati quantitativi (socio-statistici), l’approfondimento di questa edizione è dedicato alla percezione delle comunità italiane nel mondo: “Quando brutti, sporchi e cattivi erano gli italiani: dai pregiudizi all’amore per il made in Italy”. Il Rapporto Italiani nel Mondo riflette cioè sulla percezione e sulla conseguente creazione di stereotipi e pregiudizi rispetto al migrante italiano.
Il Rapporto Italiani nel Mondo è uno strumento culturale, un ulteriore segno dell'impegno della Chiesa italiana per l'emigrazione. Alla presentazione sono intervenuti: il Vescovo, Guerino Di Tora, Presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes; Vincenzo Morgante, Direttore di Tv2000; Delfina Licata, curatrice dello studio; Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Roberto Rossini, Presidente delle ACLI e il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano. Il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli - previsto in un primo momento in programma - non essendo potuto intervenire per sopraggiunti impegni ha inviato un video-messaggio. Ha moderato l’incontro il giornalista Paolo Pagliaro.
Introduce Di Tora, sottolineando che il rapporto deve essere “considerato uno strumento culturale”, ricordando che da ben “14 anni anni la Fondazione si sta impegnando verso questa tematica”, ringraziando “l’apporto del Parlamento Europeo”. Di Tora, inoltre, sottoliena che “gli italiani non hanno mai smesso di emigrare”. Uno sguardo è rivolto anche al tema dell’immigrazione - che fa quasi da contraltare al tema della mattina - e ricorda che “è possibile stare assieme, abbattendo le barriere”.
Morgante, direttore di TV 2000, presenta il video sull’edizione 2019 del rapporto Italiani nel Mondo. “Da oltre dieci anni, la presentazione del rapporto, è preceduta da un video. Per TV 2000, questa collaborazione decennale con la Fondazione, è spunto di riflessioni, meditazioni importanti”. Il video ripercorre il fenomeno dell’emigrazione italiana, da quando gli americani ci chiamavano “dagger”, coltello. Un documentario di pochi minuti, ma che condensa in maniera egregia tutta la questione in oggetto.
“Qual’è il ruolo della Chiesa, in tutto questo discorso?”. E’ la domanda che si pone Mons. Russo, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, che per rispondere a tale quesito, cita il famoso “appello a tutti gli uomini liberi e forti” di Don Sturzo, che proprio quest’anno compie il suo centesimo anniversario. L’attenzione è rivolta a un Paese, nel 2019, che vede la profonda crisi economica, motore primo dell’emigrazione italiana all’estero. Importante ricordare, le parole del sacerdote di Caltagirone, quanto mai adesso attuali: “A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà”.
Piena di vera passione e preparazione la relazione tenuta dal Ministro Provenzano. Il suo sguardo è rivolto alle migliaia di giovani che hanno lasciato il nostro Paese. Si domanda “il perchè” e cerca di trovare nuove strade per “uno sviluppo equilibrato”, coinvolgendo - ad esempio - “le comunità all’estero degli italiani”. Una possibile strada da percorrere.
Ma veniamo, ai dati presenti nel documento.
Su un totale di oltre 60 milioni di cittadini residenti in Italia a gennaio 2019, alla stessa data l’8,8% è residente all’estero. In termini assoluti, gli iscritti all’AIRE, aggiornati al 1° gennaio 2019, sono 5.288.281. Dal 2006 al 2019 la mobilità italiana è aumentata del +70,2% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’AIRE a quasi 5,3 milioni. Quasi la metà degli italiani iscritti all’AIRE è originaria del Meridione d’Italia (48,9%, di cui il 32,0% Sud e il 16,9% Isole); il 35,5% proviene dal Nord (il 18,0% dal Nord-Ovest e il 17,5% dal Nord-Est) e il 15,6% dal Centro.
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