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Visita del Papa alla parrocchia di San Crispino

Federico Piana ANSA-ANGELO CARCONI
Pubblicato il 03-03-2019

In programma gli incontri con i giovani, i poveri ed i malati

Oggi pomeriggio Papa Francesco torna a fare visita ad una parrocchia romana, questa volta nella zona di Labaro, area nord della capitale, compresa tra il Grande Raccordo Anulare ed il Tevere. Si tratta della parrocchia di San Crispino da Viterbo. L’arrivo del Santo Padre è previsto per le ore 16, quando sarà accolto da tutta la comunità parrocchiale, dal cardinale vicario Angelo De Donatis e dal vescovo ausiliare di settore, mons. Guerino di Tora.

Primo incontro, quello con i bambini del catechismo ed i ragazzi del post-cresima, cui seguiranno quello con i poveri ed i senza fissa dimora, curati dalla Caritas parrocchiale e dalla Comunità di Sant’Egidio e quello con i malati ed i disabili. La Santa Messa concluderà la visita.

L'emozione del parroco: è una visita inaspettata

“Tutto questo è una grande sorpresa. Io non avevo fatto richiesta perché attendevo di conoscere meglio la nostra realtà essendo parroco solo da due anni e mezzo. Ma Papa Francesco, con la sua grande generosità, ci ha preceduto” spiega don Luciano Cacciamani, secondo il quale il Pontefice sarà “per noi un segno. La nostra è una parrocchia piccola e di periferia: avere con noi il Papa sarà di aiuto e conforto”.

San Crispino, una comunità vivace attenta agli ultimi

Il parroco racconta la comunità che oggi abbraccerà il Papa. “Non è tanto grande, ma molto attiva. Ci sono persone che vivono difficoltà economiche enormi, molti senza fissa dimora; per contro sono innumerevoli i parrocchiani generosi che aiutano con tanta operosità. Siamo davvero una grande famiglia”.

Un cuore puro per accogliere il Papa

Per accogliere il Papa, la comunità ha predisposto prima di tutto il cuore. “E’ vero - conferma il parroco - abbiamo organizzato degli incontri di preghiera, un’adorazione eucaristica, un pranzo parrocchiale con alcuni senza fissa dimora e una distribuzione straordinaria di viveri per gli indigenti. Poi è successa una cosa molto bella: sono aumentate le confessioni. Le persone hanno capito che per una così grande occasione  bisogna avere il cuore più libero, aperto e puro”. (Vatican News).


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