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Venezia e Rio de Janeiro, capitali del carnevale

Antonio Tarallo Freepik
Pubblicato il 22-02-2020

Maschere, coriandoli, divertimento e musica. Se ci pensiamo bene il carnevale sembra un periodo dell’anno quasi sospeso nel Tempo, dove tutto prende una vita nuova e diversa. Dove, il nostro quotidiano - i giorni ci sembrano trascorrere sempre uguali, confessiamolo pure - sembra acquisire una nuova forma, assai “originale”. Ed è proprio per questo motivo che non può non venirci in mente il vecchio adagio latino: “Semel in anno, licet insanire”, “una volta all'anno è lecito impazzire”. Impazzire, nel senso di “uscire fuori da sè stessi”, di essere qualcosa che solitamente non si è. E, in fondo, le famose “maschere” del carnevale ci aiutano proprio in questo: trasformarci in un “qualcuno”, magari assai distante dalla nostra persona-personalità. E’ questo il segreto del carnevale.

 

I festeggiamenti del carnevale in Italia sono molteplici e affondano le loro radici nei secoli: Viareggio, Cento, Satriano, Acireale, Fano, Putignano, Verona, Striano sono solo alcune delle tradizionali rassegne carnevalesche oggi considerate fra le più importanti del mondo, ognuna con i suoi peculiari ed inimitabili riti. Il Carnevale di Venezia, di gran lunga il più popolare nel mondo, è quello che possiede le origini più antiche: la prima testimonianza risale ad un documento del Doge Vitale Falier del 1094. In questo documento si parla di divertimenti pubblici e il vocabolo “Carnevale” viene citato per la prima volta. L’istituzione del Carnevale da parte delle oligarchie veneziane è generalmente attribuita alla necessità della Serenissima di concedere alla popolazione, e soprattutto ai ceti più umili, un breve periodo dedicato interamente al divertimento e ai festeggiamenti, durante il quale i veneziani e i forestieri si riversavano in tutta la città a far festa con musiche e balli sfrenati. Attraverso l’anonimato dato dalle famose maschere veneziane, si aveva una sorta di livellamento di tutte le divisioni sociali ed era autorizzata persino la pubblica derisione delle autorità e dell’aristocrazia. Il carnevale durava sei settimane, dal 26 dicembre al Mercoledì delle Ceneri. Dal 1271, troviamo notizie di produzione di maschere, scuole e tecniche per la loro realizzazione. Cominciarono ad essere prodotti gli strumenti per la lavorazione specifica dei materiali quali argilla, cartapesta, gesso e garza. I cosiddetti “mascareri” - che divennero veri e propri artigiani realizzando maschere di fogge e fatture sempre più ricche e sofisticate - vennero addirittura ufficialmente riconosciuti come “mestieri” veri e propri, grazie a uno statuto del 10 aprile 1436, conservato nell’Archivio di Stato di Venezia. Giocolieri, acrobati, musicisti, danzatori, spettacoli con animali e varie altre esibizioni, che intrattenevano un variopinto pubblico di ogni età e classe sociale, con i costumi più fantasiosi e disparati: questo lo scenario fantasmagorico di Venezia, culla del carnevale italiano.                         È comunque nel XVIII secolo che il Carnevale di Venezia raggiunge il suo massimo splendore e riconoscimento internazionale, diventando celeberrimo e prestigioso in tutta l’Europa del tempo, costituendo un’attrazione turistica ed una mèta ambita da migliaia di visitatori festanti.

 

Altra capitale del divertimento carnevalesco, rimane l’indiscussa Rio de Janeiro.                              Il carnevale di Rio, trova le sue origini negli anni trenta del XIX secolo, quando la borghesia cittadina importò dall'Europa la moda di tenere balli e feste mascherate, molto in voga a Parigi. Sul finire del XIX secolo, vennero costituite le prime cordões, che in portoghese si traduce con “corde”.

 

Famosi i cordões, gruppi di gente che si aggiravano per le strade di Rio, suonando e ballando. Da questi,  derivarono in seguito i moderni blocos (“quartieri”), gruppi di persone legati ad un particolare quartiere della città che sfilano portando per strada musica e divertimento. I blocos oggi sono parte integrante della festa della città di Rio. Possiamo contare ben 100 gruppi, con usi e tradizioni diverse. Ogni anno il numero dei gruppi cresce a dismisura, testimonianza della vitalità del famoso carnevale brasiliano. Il Carnevale di Rio de Janeiro è noto nel mondo soprattutto per le sfarzose parate organizzate dalle principali scuole di samba della città. Le parate si tengono nel Sambodromo, e sono una delle principali attrattive turistiche del Brasile.

 

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