Terremoto, Curcio: "Via le tendopoli il prima possibile, arriva il freddo"
"Dobbiamo chiudere le aree attendate il prima possibile, già dalla prossima settimana il meteo cambierà, il clima rischia di diventare più rigido, dobbiamo spostare subito le categorie di persone più fragili". Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, al termine della riunione con i vertici della Regione Marche, il commissario Vasco Errani, e i sindaci dei comuni del cratere marchigiano.
"Dobbiamo rispettare l'identità di questi luoghi, quindi ogni soluzione come le casette è temporanea per gestire la ricostruzione. Qui nelle Marche abbiamo aree di pregio, il Parco dei Sibillini, un'economia da rilanciare, la qualità e la bellezza di questi luoghi". Lo ha detto il commissario Vasco Errani al termine dell'incontro con i sindaci del cratere e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, al Com di Arquata.
Amatrice sono un manto di stelle
L'acqua ad Amatrice non è potabile a seguito del terremoto e il sindaco Sergio Pirozzi ne ha vietato con un'ordinanza qualsiasi uso e consumo alle persone, secondo quanto si apprende. Alla società Sogea è stato disposto di "effettuare tempestivamente tutte le operazioni necessarie per il ripristino della potabilità dell'acqua, ivi compresi nuovi prelievi per accertare il ripristino della potabilità stessa: le analisi devono comprendere tutti i parametri risultati non conformi". Appositi cartelli saranno affissi per avvertire la popolazione.
Dopo dieci giorni di lavoro da parte del Genio dell'Esercito e dei volontari della Protezione Civile del Friuli, riapre ad Amatrice il ponte Tre Occhi, importante via di collegamento per il Paese simbolo del terremoto. Il nuovo ponte è stato inaugurato dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, dal presidente della Regione Nicola Zingaretti e dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Il primo cittadino si è commosso all'apertura del ponte: "questo ponte si chiamerà 'Ponte della Rinascita' - ha detto tra le lacrime - oggi inizia una nuova vita. Conserverò con me questa bandiera, che è un segno di rinascita". "Dopo pochi giorni dal tragico terremoto - ha sottolineato Zingaretti - siamo già nella fase concreta della ricostruzione in quanto quello della mobilità è un pezzo non marginale della ricostruzione, che qui è già partita". "Stiamo lavorando per portare la gente fuori dalle tende - ha aggiunto Curcio - e questo è un primo passo di un'azione corale".
Intanto si progettano i prossimi passi. "La prima soluzione dell'emergenza terremoto è stata le tende - ha detto Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile - ma quella prossima, che si è condivisa, è rimanere nei territori e tra le soluzioni che consentiranno di rimanere e tornare nella propria terra sono le casette. Ma servono sette mesi per realizzarle ed è necessario gestire i sette mesi che servono". Il commissario per l'emergenza terremoto, Vasco Errani, ha chiesto alla popolazione di Accumoli di "metterci alla prova. Diciamo che sarete nelle casette tra sette mesi, e così vogliamo che accada. Vi daremo le casette nella vostra terra".
Mentre Curcio ed Errani parlavano sotto il tendone del campo sfollati, si è registrata una nuova scossa di magnitudo 4.5. Alcune persone si sono spaventate. Il sisma è stato registrato dalla rete sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) a cavallo fra le province di Macerata e Ascoli Piceno: con epicentro tra Castelsantangelo sul Nera, Montegallo e Montemonaco.
C'erano anche dei giocattoli destinati ai bambini terremotati nel furgone dei due pluripregiudicati romani, un 47enne e un 41enne, arrestati la notte scorsa dai carabinieri nei pressi della tendopoli di Rio di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno). I due finti volontari sono stati individuati durante un servizio di filtraggio attivato dai Cc a tutela del campo di Acquasanta, che ospita sfollati del terremoto del 24 agosto, tra i quali diversi bambini. Uno dei due pregiudicati avrebbe manifestato segni di nervosismo, cercando di sottrarsi al controllo. Insospettiti, i carabinieri hanno identificato entrambi e perquisito il loro Fiat Doblò, all'interno del quale è stata rinvenuta la refurtiva, tra cui, oltre ai giochi per i bambini, anche materiale della Protezione civile e dei vigili del fuoco, oltre a beni donati dai cittadini per l'assistenza ai terremotati. Nel furgone c'erano anche stemmi della Protezione civile del Lazio, che probabilmente i due 'sciacalli' avrebbero utilizzato per tentare di farla franca. (Ansa)
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