Slavina Abruzzo: hotel spazzato via. Nessun segnale di sopravvissuti. La preghiera dei frati per le famiglie coinvolte
Il personale dell'albergo e i clienti sarebbero dunque da quasi 24 ore sotto la neve e le macerie. 'La valanga è immensa', confermano i soccorritori
Una situazione «catastrofica», l’albergo «spazzato via». Così i Vigili del Fuoco raccontano quello che si sono trovati davanti quando dopo ore sono riusciti finalmente a raggiungere quello che resta dell’hotel Rigopiano, a Farindola. Un albergo di lusso, con spa e piscina, ai piedi del Gran Sasso, devastato dalla furia della valanga che si è abbattuta sulla struttura nel tardo pomeriggio di mercoledì 18 gennaio. La Procura di Pescara ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Una trentina le persone che si trovavano all’interno dell’hotel al momento della tragedia. Due dipendenti si sono messi in salvo. Tre, i corpi senza vita estratti in mezzo a neve e macerie, localizzato un quarto corpo. La struttura è stata completamente scavalcata dalla slavina che ha coperto tutti gli edifici: l’edificio principale del Rigopiano, l’area Spa e piscina, le rimesse. Solo all’alba di giovedì i primi soccorritori con gli sci sono riusciti a raggiungere l’albergo, poi nella tarda mattinata l’arrivo delle altre squadre di soccorso.
Vigili del Fuoco: «L’albergo è stato spazzato via»
«L’albergo non esiste più, è stato spazzato via, la situazione è catastrofica» raccontano i Vigili del Fuoco che sono riusciti a fatica a raggiungere la struttura. In azione unità cinofile che però non hanno rilevato segnali di vita all’interno della struttura. «La struttura - ha spiegato Luca Cari, responsabile della comunicazione di emergenza dei Vigili del Fuoco - è stata investita dalla valanga, che l’ha oltrepassata, seppellendola. Ho visto materassi trascinati a centinaia di metri e questo fa capire quanto il cono di ricerca e di intervento sia ampio. Ci sono tonnellate di neve. E tronchi di albero e detriti ovunque». «Gran parte della struttura è completamente trasfigurata - racconta Walter Milan, del soccorso alpino e speleologico - È stata spostata di diversi metri proprio dalla forza d’urto della valanga. La stessa valanga prima di impattare contro l’albergo ha raso al suolo anche un bosco nei pendii superiori». In azione unità cinofile che però non hanno rilevato la presenza di sopravvissuti. «Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde» ripetono i soccorritori in uno scenario apocalittico: «un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga. Scavare è difficilissimo». Intanto, iniziano a circolare le prime immagini dell’interno dell’hotel dopo la slavina: si vedono l’ingresso e lo scalone coperti da cumoli di neve, detriti e macerie che la slavina ha portato con sé.
Due scampati alla slavina, messi in salvo
Due persone, che al momento dell’incidente si trovavano all’esterno, erano state messe in salvo già nelle ore successive la valanga: il cuoco in vacanza con la famiglia Giampiero Parete e Fabio Salzetta. Tre i corpi senza vita estratti dai soccorritori, localizzato il cadavere di una quarta persona. Ancora dispersi gli altri dipendenti e ospiti che si trovavano all’interno dell’hotel, una trentina in tutto. Tra questi dispersi cinque marchigiani, una coppia di giovani di Castignano, in provincia di Ascoli Piceno, che erano in vacanza, e un 25enne di Macerata che si trovava nella struttura insieme alla fidanzata originaria di Lanciano, in provincia di Chieti. Dispersa anche una coppia di Castel Frentano, nel chietino, e una famiglia di Osimo, madre commerciante, marito poliziotto e un bimbo di 7 anni. Tra i dispersi anche un 33enne di Terni.(Corriere)
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