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Sei suore al corso per cappellano militare

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Sei religiose sono impegnate in questi giorni al corso di formazione dell'Ordinariato militare, che si sta svolgendo alla Scuola Sottufficiali della Marina Militare Domenico Bastianini di La Maddalena. Un passo avanti sulla strada che potrebbe portare un giorno le suore a svolgere il ruolo di cappellane militari.

Il cappellano ha tra i suoi compiti l'assistenza religiosa alle truppe, alle infermerie dei corpi, ai ricoverati negli ospedali militari e nei reclusori militari, la partecipazione alle manovre e ai campi, la formazione religiosa nelle caserme.

Afferma don Santo Battaglia, segretario particolare dell'Ordinario militare per l'Italia, l'arcivescovo Santo Marcianò, «l'ammissione al corso non significa che le religiose assumeranno la qualifica di cappellane, al momento l'assistenza spirituale ai militari in missione è prevista solo per i sacerdoti. Ma può darsi che questo discorso possa essere riaperto e modificato, un giorno''.

La nomina dei cappellani ha luogo con decreto del Capo dello Stato proposto dal ministro della Difesa, previa designazione dell'Ordinario militare. Per i partecipanti al seminario, presieduto dallo stesso monsignor Marcianò, sono previste «attività liturgiche, comunitarie e ludiche finalizzate alla conoscenza reciproca ed alla condivisione di un percorso di fede». La formazione proposta, spiegano all'ordinariato, «ha come obiettivo l'assimilazione di una profonda identità del presbitero così come emerge dalla Scrittura, dal Magistero e dalla tradizione della Chiesa».

Recentemente l'ordinario militare non aveva escluso che suore e religiose consacrate possano in futuro essere chiamate a prestare assistenza spirituale nelle forze armate. «La presenza femminile ha la sua preziosità e specificità e va sempre meglio valorizzata, ampliando spazi di presenza per le donne nella Chiesa e nella società, come anche Papa Francesco ha sottolineato nell'Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium».

Il Papa, ha chiarito il capo dei cappellani militari italiani, «ci invita a uno sviluppo pastorale che sia attento a percorrere vie sempre nuove di evangelizzazione. È per questo che, al fine di una migliore cura spirituale di donne e uomini militari, non si può che incoraggiare, accanto alla necessaria figura dei sacerdoti, la presenza di religiose e donne consacrate le quali, come in qualsiasi comunità cristiana, possono portare la ricchezza dei loro carismi, delle loro competenze, del valore stesso della femminilità e della maternità".

Luca Marco Comellini, segretario del Pdm (partito per la tutela dei diritti di militari e orze di polizia, prende atto della presenza delle religiose «con estrema soddisfazione". E aggiunge: “Lo scorso 2 aprile in occasione degli incontri tra l'Ordinariato militare e la Difesa avviati per riformare l'istituzione religiosa militare nel senso di prevedere una forma giuridica che soddisfi la nostra richiesta di eliminare i gradi gerarchici per far risparmiare ai contribuenti diversi milioni di euro all'anno, avevo suggerito al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, di agire concretamente per affermare la tanto reclamata parità tra donne e uomini prevedendo, nella stesura dell'attesissima riforma dell'istituzione religiosa militare, anche la presenza delle suore per assistere spiritualmente la crescente presenza femminile nei ruoli delle forze armate”. (Vatican Insider)

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