'San Francesco uomo libero' il testo inedito di Don Mazzolari dedicato al Santo di Assisi
TG1 DIALOGO DEDICA UNO SPECIALE ALLE DUE FIGURE CHE HANNO ANTICIPATO I PASSI DELLA CHIESA
Si tratta del discorso “San Francesco uomo libero”, pronunciato a Mantova il 7 ottobre 1945 e ritrovato dal direttore don Giovanni Telò durante alcune ricerche alla Fondazione Don Primo Mazzolari.
Pace e bene a tutti voi. Mi dimentico del luogo che con le sue rovine mi farebbe gridare più che parlare, mi dimentico di voi per non essere in soggezione, mi dimentico del tema per seguire un mio movimento interiore quasi improvviso, ben sapendo che non vi potrò piacere. Ma questo non ha importanza alcuna, almeno per me. Per voi, una mezz'ora di sopportazione, una carità che fate a me: e un piccolo dono per la ricostruzione del tempio, una carità che fate ai buoni Padri francescani e alla vostra città, che ha bisogno di case per l'uomo e di case per il Signore. San Francesco è un santo fortunato. [...] Ad ogni svolta difficile, il suo nome torna, come quello di pochissimi altri personaggi. Ci vorrebbe un san Francesco, cosa farebbe san Francesco, san Francesco e il nostro tempo. Affettuosità che potrebbe divenire retorica sentita ma sempre retorica, cioè un parlare più a vuoto del solito, tanto più che il proprio tempo ognuno lo vede come vuole, con le sue categorie e i suoi gusti... e si accaparra i santi per flagellare e condannare come se i santi ci godessero del mestiere. [...] San Francesco è un uomo libero. [...] C'è una differenza sostanziale tra la nostra maniera di fare libertà e la sua. Noi di oggi concepiamo la libertà in funzione dello star bene (felicità).
Ma la libertà porta uno star bene che pochi capiscono: è uno star bene dell'uomo assai diverso da quello animale: quest'ultimo può essere meglio forse garantito da una rinuncia alla libertà. Il cane, che portava i segni intorno al collo della catena, era meglio pasciuto del cane campagnolo. Per questo, molta gente è già pronta a vendere a qualcuno una libertà che non rende. Ma quali sono queste libertà umane che san Francesco rivendicò e affermò non contro le libertà politiche, ma a salvezza di esse? Sono le libertà più difficili, quelle che pochi o quasi nessuno di noi si propone di rivendicare, quelle di cui abbiamo paura:
a) la libertà di sentirsi povero e di fare il povero;
b) la libertà di fare l'ultimo ( minores );
c) la libertà di godere senza prelevare la gioia sugli altri;
d) la libertà da se stesso, dal tiranno che abbiamo dentro di noi;
e) la libertà di perdonare cioè di sentire fratello anche il nemico. [...] Libertà di fare il povero.
Per molti la fame e sete di giustizia è stanchezza di fare il povero. Di contro: coloro che hanno paura di diventar poveri. Nessuno discende o, se discende, si attruppa con i poveri, lo fa con calcolo: per tutelare il suo star bene. Difende i poveri perché lo lascino in pace. Non chiamatela una discesa, ma un'elevazione. Eccone i motivi:
1) l'uomo è un povero (sale alla vera realtà),
2) l'uomo non è le cose che possiede (essere o avere?),
3) non è vincolato dal denaro, ha vinto il denaro, 4) onora il povero (la vergogna non è che ci siano dei poveri, ma che non siano onorati), 5) è la condizione del galantuomo per essere galantuomo. [...] Che ne pensate?
È un soggetto pericoloso. È una rivoluzione non ammessa proprio dai rivoluzionari che vogliono far diventare tutti ricchi e tutti ai primi posti, tutti gaudenti senza badare a chi non gode, abbandonati all'istinto perché basta levare dal di fuori, tutti implacabili, senza perdono. San Francesco uomo libero, vero uomo libero, non capito allora, non capito adesso. [...] Del resto neanche suo padre lo sopportava. Eppure l'animo è quello, se no sarà un costruire di nuovo sulla sabbia. [...] [Avvenire del 20 giugno 2017]
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