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Saluto iniziale del custode:'Come Francesco varcate questa porta e uscitene trasformati'

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Benvenuti, fratelli e sorelle, a nome dei frati del S. Convento presso la Tomba del S. Padre. A ciascuno: giovani, frati, suore, accompagnatori rivolgo il saluto di Francesco: il Signore vi dia la Pace!

1. Avete varcato la porta della Basilica carichi di sentimenti, di emozione e commozione, speranza. Qualcuno forse distrattamente, ma ora siete qui ai piedi del Padre S. Francesco per contemplarlo e lasciarvi contemplare. Ma varcare quella porta, quest'anno ha un significato particolare. Vogliamo incoraggiarci gli uni gli altri per varcare con decisione la porta della fede all'inizio dell'anno della fede, indetto per tutta la Chiesa del Papa Benedetto XVI. Si, la nostra vita di fede è segnata dall'esperienza di Francesco d'Assisi e quest'anno, oltre il calore e l'amicizia del Fratello Francesco che siamo venuti a trovare, vogliamo deciderci, come lui a varcare quella soglia della fede, di fronte alla quale restiamo incerti, titubanti, pigri o indifferenti. Le grandi decisioni della nostra vita: la scuola, la professione, la vocazione, l'amore, l'inserimento sociali ci lasciano incerti, indecisi. Ebbene quest'anno vogliamo proporci di varcare la porta della fede, iniziare con Francesco il cammino che ci conduce a dare senso a tutte le altre scelte e alla realizzazione dei nostri sogni.

2. Anche Francesco è rimasto indeciso di fronte alle scelte fondamentali della vita. In tre momenti particolari si è trovato nella condizione di compiere un salto, varcando decisamente la porta della fede per gustare la dolcezza della vita e della sua realizzazione come uomo e come cristiano

3. Nel varcare la porta della chiesa di S. Damiano ha potuto incontrare Gesù Crocifisso e scoprire la sua missione di riparare e servire la Chiesa in rovina, a cominciare dalla sua persona fino a raggiungere la comunità dei discepoli del Signore.

4. Nel varcare la soglia of limits del lebbrosario di Rivotorto, vincendo la paura, la ripugnanza, lì amarezza del servizio ai lebbrosi ha trovato la dolcezza nell'anima e nel corpo. 110 1 Il Signore concesse a me, frate Francesco, d'incominciare così a far penitenza, poiché, essendo io nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; 2 e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia . 3 E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di anima e di corpo. 4 E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo.

5. Nello spogliarsi pubblicamente di fronte agli amici e al popolo assisano ha varcato definitivamente la soglia della fede ponendosi totalmente nelle mani di Dio scoperto come Padre. «D'ora in poi, – esclamò – potrò dire liberamente: Padre nostro, che sei nei cieli (Mt 6,8), non padre Pietro di Bernardone. Ecco, non solo gli restituisco il denaro, ma gli rendo pure tutte le vesti. Così, andrò nudo incontro al Signore» 597

6. Dopo aver superato la paura e l'incertezza di varcare quelle porte, materiali o morali, Francesco ne è uscito trasformato e rinnovato con la gioia nel cuore e con la voglia gioiosa di servire Dio e i fratelli, avendo in se stesso l'immagine vivente di Gesù.

7. Cari amici, in questi giorni, insieme a tanti giovani, sempre più costretti o tentati di rimanere sulla soglia delle grandi decisioni per l'incertezza sul futuro, per la paura di privarsi di alcune possibilità scegliendo una determinata strada, per il pregiudizio adamitico che Dio è geloso della felicità dell'uomo, vogliamo Varcare la soglia. La soglia della fede per ammirare la bellezza e la ricchezza della cattedrale che Dio ha costruito nelle nostre persone.

8. Auguro a ciascuno di voi che al termine di questo convegno, uscendo dalla Basilica Superiore, possiate anche voi, come Francesco, gustare la dolcezza di aver incontrato il Signore e di prolungare questa gioia nel servizio ai fratelli, che il Signore pone sulla vostra strada. Buon convegno!

P. Giuseppe Piemontese

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