Primo Maggio Assisi, Fra Marco: Lavoro, pace, sviluppo come crescita solidale
Benvenuti a tutti da parte della comunità dei frati del Sacro Convento, che custodisce le spoglie di Francesco d'Assisi, colui che, scoprendo Gesù, è stato artigiano di pace e vero fratello di tutti gli uomini e le donne e di ogni creatura.
Sono certo di poter rivolgere questo saluto anche a nome della Chiesa di Assisi e del suo Vescovo, nonché di interpretare i sentimenti del Sindaco, dell'Amministrazione comunale e di tutte le donne e gli uomini che abitano questa città benedetta.
Abbiamo apprezzato la vostra scelta di realizzare la tradizionale manifestazione del Primo Maggio in questo luogo dal forte valore simbolico, dal quale si sprigionano i semi della cultura di quella fraternità universale di cui parla papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti, firmata proprio qui sulla tomba del santo.
I temi che ci vedono uniti sono quelli della pace, del lavoro e della crescita del Paese.
· Pace. Di fronte alla guerra in Ucraina e ad ogni guerra sento di dover ripetere il lucido e profetico grido del Papa: “Fermatevi! La guerra è una follia”. Smettiamo di confidare nella forza mortifera delle armi e percorriamo le vie della politica e del negoziato, adottiamo mezzi di difesa nonviolenti e facciamo crescere una cultura di pace. Di fronte alla sacralità e all’inviolabilità della vita di ogni persona, che la fede ci rivela essere immagine dello stesso Gesù, anche la morte di uno solo a causa della violenza è un atto sacrilego e fratricida.
· Lavoro. Nella sua Regola san Francesco parla della grazia del lavoro, perché con esso si collabora all'opera divina della creazione. Con il lavoro ciascuno dà il suo contributo affinché il mondo sia più bello e più giusto e tutti abbiano quanto necessario per una vita all’altezza della propria dignità. Voglio ricordare il numero crescente dei morti sul lavoro: facciamo tutto il possibile perché ciò non accada più. Vengano garantite sicurezza e salute in ogni luogo di lavoro: nessun guadagno può giustificare la perdita di una vita.
· Crescita del Paese. Un vero sviluppo non consiste semplicemente nella crescita economica, ma include la tutela e il rispetto dell’ambiente, la promozione di chi è socialmente svantaggiato, la valorizzazione delle culture, l’accoglienza dei migranti e dei rifugiati. E tutto ciò in un’ottica non di competizione con gli altri Paesi, ma anzi di cooperazione, perché il bene non è mai solo di qualcuno; o è di tutti o non è bene, ma può essere di tutti solo se ci si occupa anzitutto di chi è ai margini.
Il nostro incontrarci qui porti frutti autentici di bellezza, creatività e solidarietà, in una rinnovata alleanza – franca e sincera – tra tutti noi, cittadini e cittadine e le istituzioni pubbliche e private. Insieme siamo infatti corresponsabili della cura del nostro vivere in società, in particolare nei confronti delle nuove generazioni.
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