Pesaro, aggressioni e vandalismi, frati costretti a mettere telecamere
«Vandalismi e tentate aggressioni sotto il cavalcaferrovia e nel piazzale della parrocchia, costretti a mettere telecamere e lampioni. L’unica soluzione è il cambiamento delle singole coscienze». Padre Damiano Angelucci inserisce nell’area del degrado tra via dell’Acquedotto, stazione ferroviaria, parco Miralfiore e giardini dell’ospedale, anche la chiesa di San Francesco, più nota come i Cappuccini, a pochi passi dal sottopasso ferroviario.
Padre Angelucci elenca una serie di episodi che si sono verificati nella zona. «Il tentativo di sfondare la porta di ingresso del corridoio della parrocchia, il lancio da parte di un passante di una bottiglia di vetro all’interno del piazzale della chiesa, lo sfondamento della porta della sala di accoglienza della Caritas parrocchiale, un tentativo di aggressione durante la festa parrocchiale da parte di un uomo nei confronti della sua ex compagna.
Sempre in orario diurno – continua - io personalmente ho subito minacce, senza contare poi i vari dispettucci quotidiani, come i rifiuti costantemente gettati furtivamente sul portone d’ingresso del nostro oratorio parrocchiale, e i furti all’ordine del giorno nella chiesa, e gli scooter rubati all’interno del cortile della Parrocchia. Un grazie alle forze dell’ordine che nelle differenti situazioni sono sempre prontamente intervenute».
Una situazione che ha obbligato la parrocchia «a posizionare due lampioni supplementari nel cortile dell’Oratorio, e a inserire un sistema di telecamere a circuito chiuso, ovviamente tutto a spese della nostra comunità parrocchiale San Francesco d’Assisi, che non naviga nell’oro. (corriereadriatico.it)
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