Patriarca Copto Ortodosso, Papa della Pace segue orme di San Francesco
Discorso di SS Tawadros IIPatriarcato Copto Ortodosso
Nostro Amato Fratello, Sua Santità, Papa Francesco
Cristo è risorto, veramente è risorto!
Vostra Santità Papa Francesco, a nome dei membri del Santo Sinodo e di tutti gli organismi
ecclesiali, Vi diamo il benvenuto nel nostro Paese, l'Egitto, il Paese della storia e della civiltà, dove
l'Occidente si incontra con l’Oriente fin dagli albori della storia, e dove il Nilo scorre da sempre
attraverso la nostra buona terra e da cui tutti gli egiziani attingono e imparano la prudenza e la
ponderatezza. Vi diamo il benvenuto in Egitto che fu il rifugio della Sacra Famiglia per più di tre anni, spostandosi da est a ovest benedicendo la terra e il popolo.
Vi diamo il benvenuto anche nella nostra Chiesa Copta Ortodossa, culla della vita monastica, madre dei martiri, ispiratrice della Scuola di Alessandria che fu il faro della Teologia nella Storia. La Vostra visita di oggi è un nuovo passo sulla via dell’amore e della fraternità tra i popoli. Voi siete uno dei simboli della pace in un mondo tormentato dai conflitti e dalle guerre. Un mondo che
anela e desidera ardentemente sforzi sinceri per diffondere la pace e l'amore, e per contrastare la violenza e l'estremismo.
Benvenuto Santità nella terra del nostro amato Egitto che troppo spesso paga con sangue innocente,
offrendo il suo fiore più bello che sono i nostri giovani, affinché l’Egitto rimanga sempre terra di pace per tutti. Diamo il benvenuto a Voi Santità, Papa della pace nella terra della pace. Oggi, accogliendoVi nella sede Patriarcale, ricordiamo con un sentimento di amore e di gioia la benevolenza e la generosità con cui ci avete accolto in Vaticano quattro anni fa. Abbiamo incontrato un uomo pieno di Spirito Santo e, insieme alla delegazione che ci accompagnava, abbiamo colto gli sforzi sinceri, sensibili e benedetti per rinsaldare i rapporti tra le due sedi apostoliche più antiche: quella di San Pietro e quella di San Marco; e questo merita ogni apprezzamento e stima.
Santità, la scelta del 10 maggio 2013 come data per la nostra visita al Vaticano non stata casuale,
ma è stata scelta di proposito per ricordare la visita del Compianto Papa Shenouda III al Pontefice
Romano Paolo VI avvenuta nello stesso giorno nel 1973 , e stabilire così una tradizione annuale per
festeggiare il "giorno dell'amore fraterno" tra la Chiesa Ortodossa e la Chiesa Cattolica, in cui preghiamo insieme e scambiamo e condividiamo la fede e il cibo dell'amore. La Vostra visita di oggi ha un significato spirituale particolarmente intenso perché è vicina al tempo della Pasqua , e il nostro dialogo richiama alla mente la storia dei due discepoli di Emmaus per i quali la Bibbia dice ”Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.” (Luca 24:15) . Il dialogo delle Chiese Orientali con la Chiesa Cattolica festeggia il suo uindicesimo anniversario in un’atmosfera in cui, tutti i membri delle due Chiese, affermano la convinzione dell’importanza delle parole del Signore: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri. (Giovanni 13:35). L'unità nel mondo di oggi rappresenta la più chiara e fondamentale testimonianza di Cristo che possiamo offrire al mondo. Dunque, Vostra Santità, attendiamo il giorno in cui spezzeremo insieme il pane sul sacro altare, il giorno in cui tutte le campane delle chiese suoneranno insieme per celebrare la nascita del Salvatore o la Sua Risurrezione.
Cogliamo questa occasione benedetta per rivolgere i nostri ringraziamenti alla Chiesa Cattolica
per quanto ha fatto nel campo della cultura; nessuno può negare l’impegno generoso dei Fratelli delle Scuole Cristiane (seguaci del fondatore della congregazione dei Fratelli delle scuole cristiane), dei Gesuiti e delle Suore del Sacro Cuore attraverso i loro contributi alla rinascita educativa in Egitto. Non si può trascurare neppure il ruolo dei Padri Domenicani nella ricerca scientifica e nel dialogo tra Oriente e Occidente attraverso il loro Istituto e il loro monastero al Cairo, e altri ordini religiosi cattolici presenti in Egitto che hanno portato esperienze moderne in quanto a metodologia e contenuto, che contribuiscono al miglioramento di tutti i membri della società, indipendentemente dalla loro religione e dalla loro etnia.
Vogliamo rivolgere un altro ringraziamento alla Chiesa Cattolica a nome dei molti egiziani copti
all'estero, che hanno potuto pregare e celebrare in piena gioia le festività sugli altari cattolici: i cardinali e i vescovi in tutto il mondo, con amore cristiano e solidarietà sincera, non hanno esitato ad aprire le loro chiese ai nostri figli per dare loro l’occasione di innalzare le loro preghiere e celebrare i loro riti.
Santità Papa Francesco, vorremmo ancora esprimere il nostro apprezzamento per la Vostra amata persona, per il Vostro ruolo sulla scena mondiale, che è diventato evidente sin dall'inizio del Vostro mandato già dalla scelta del nome di San Francesco d'Assisi. Questo nome portava con sé ottimi auspici che si sono poi tradotti in realtà con la divulgazione di testi quali Evangelii Gaudium e Laudato Si. Con ogni Vostro articolo o lettera avete ribadito a tutto il mondo che Dio ha creato l'uomo puro e non corrotto perché lo ha creato a sua immagine e somiglianza. Così Vostra Santità, Voi avete seguito le orme e il cammino del Vostro intercessore Francesco d'Assisi: quasi mille anni fa anche lui si fermò in Egitto e insieme al Sultano Al Kamel fece una delle più importanti esperienze di dialogo interculturale nella storia, un dialogo che si rinnova oggi con la Vostra visita a conferma del fatto che il dialogo è la via e il ponte che unisce i popoli ed è costante speranza dell'umanità nel corso dei secoli.
Vostra Santità Papa Francesco, la Vostra risposta agli inviti ricevuti da molti, e in particolare all'invito di Sua Eccellenza il Presidente Abdul Fattah Al-Sisi, che rappresenta l'invito di tutti gli egiziani, è un messaggio rivolto al mondo per indicare l'Egitto come modello di comprensione e di rispetto dell'altro. Abbiamo vissuto in questo Paese fianco a fianco per quasi quindici secoli, abbiamo vissuto alcuni periodi difficili e turbolenti, ma è stato come il fuoco che purifica l'argento dalle impurità. Ogni volta la gente dimostra che l’energia dell'amore e la tolleranza sono più forti dell'odio e della vendetta, e che la luce della speranza è più forte delle tenebre della disperazione.
Non Vi nascondiamo, Santità, che negli ultimi mesi la nostra Chiesa e la nostra patria hanno vissuto esperienze drammatiche e dolorose, quando la mano colpevole del terrorismo si è armata per uccidere persone innocenti che pregavano senza timore in compagnia del loro Salvatore.
La nostra patria ha ancora le ferite aperte e ed è pervaso dalla tristezza. Siamo protetti da Dio, la Sua mano benevola è sempre tesa per alleviare la nostra disgrazia e attenuare il nostro dolore, accarezzando il nostro cuore, concedendo serenità alle nostre anime con dimostrazioni sincere di conforto e di consolazione. In questi tempi difficili si manifesta il vero valore degli Egiziani, uniti nella gioia e nel dolore, annunciando al mondo intero che la nostra disgrazia e il dolore sono quelli di una patria unita e compatta: le menti criminali non potranno mai spezzare né sminuire i cuori dei cittadini il cui valore è un esempio per tutte le generazioni. L’Egitto è noto nella Storia, fin dai tempi antichi come un’oasi di pace e una pista di atterraggio di vari messaggi in cui trova rifugio chi ha paura e anche chi semina paura. E' un paese di pace e sicurezza, è un'oasi in cui le civiltà si incontrano dichiarando che sotto il cielo dell'Egitto possono vivere tutti in pace fino alla fine dei tempi.
Ancora una volta Vi ringraziamo per questa visita, sperando che sia seguita da altre in futuro.
Infine, ma non meno importante, desideriamo confermarVi, Santità, che siete stato e sarete sempre
presente nelle nostre preghiere quotidiane, siete impresso nei nostri cuori con la preghiera e con l'amore.
Vostra Santità, Papa della pace, benvenuto nella terra della pace!
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