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Padre Ignazio Beschin, il francescano veronese diventato venerabile per la sua umiltà

Gelsomino Del Guercio larena.it
Pubblicato il 17-12-2017

Delle virtù di Padre Ignazio, soprannominato il "frate buono", se ne è discusso il 14 dicembre a Castello, suo paese d'origine, dove nacque in contrada Potacci il 26 agosto 1880. "Mira" Papà Arcangelo e mamma Luigia chiamarono Aldo il nono dei loro undici figli: in contrada, invece, lo soprannominarono Mira per via della abilità nel tiro al bersaglio.

A soli 13 anni già entrò nel Collegio Serafico di Chiampo (Vicenza), per poi diventare Frate Minore nel 1902. Quel che ne ha fatto un religioso con le carte in regola per aspirare alla santità (che nel sentire popolare gli venne riconosciuta subito dopo la morte, il 29 ottobre 1952) fu però la mitezza, la carità e l'instancabile disponibilità per il prossimo. Un uomo straordinario.

Fu uomo di straordinario intelletto: dottore in teologia morale, dottore in diritto canonico, docente in diritto canonico e teologia, educatore, ministro provinciale prima e ministro generale poi dell'Ordine francescano, vice-postulatore generale per le Cause dei santi, segretario della Procura generale, docente al Pontificio ateneo antoniano di Roma, presidente dei penitenzieri di San Giovanni Laterano e consultore della Congregazione dei religiosi, visitatore apostolico. La Prima Guerra Mondiale.

Ad un profilo simile si accompagna un'umiltà e una mitezza straordinaria, la stessa che gli fece vivere i 32 mesi di servizio nel settore sanità dell'esercito, sul Carso durante la Prima Guerra mondiale, come una straordinaria opportunità umana e pastorale. L'ultima fatica. Vero maestro di spirito, guidò sapientemente Terziari francescani e molti fedeli. La sua ultima fatica, legata alla causa dell’allora Servo di Dio Bernardino da Portogruaro, lo condusse alla morte, avvenuta a Chiampo il 29 ottobre 1952.

La fase diocesana del suo processo di beatificazione si è svolta nella Curia di Vicenza dal 1980 al 1981. Il 20 gennaio 2017 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che lo dichiarava Venerabile. I resti mortali di padre Ignazio riposano nella chiesa di Santa Maria della Pieve a Chiampo.

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