Nel Manifesto di Assisi la bussola per ripartire
Dobbiamo lavorare insieme senza lasciare indietro nessuno
Dobbiamo lavorare insieme senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno. Riducendo, mentre siamo chiamati a mantenere le distanze fisiche, le distanze sociali. Ma è giunto il momento di ragionare sulla direzione da imboccare per il futuro. Per far questo è più importante ricordare le parole di un uomo forte e gentile che parla a tutto il mondo sotto la pioggia in una piazza San Pietro deserta, o quelle del presidente Mattarella, piuttosto che aspettare i giudizi delle agenzie di rating. «Nessuno si salva da solo».
Come abbiamo scritto in questi giorni assieme agli altri promotori del Manifesto di Assisi ( Vincenzo Boccia, Ettore Prandini, Francesco Starace, Mauro Gambetti, Catia Bastioli ) e ai firmatari, abbiamo un' opportunità che consiste nel provare a uscire dalle difficoltà attuali impostando sin da ora il domani dell' Italia, secondo un modello di sviluppo diverso e migliore. Puntando su un' economia e una società più a misura d' uomo e per questo più capaci di futuro, più capaci di produrre benessere e sviluppo a partire dalla sostenibilità e dalla sicurezza.
Non potremo affrontare con successo la sfida che ci attende puntando solo su un necessario e imponente intervento pubblico, che rappresenta anche il banco di prova di una nuova Europa.
Servono valori e culture diverse, empatia e tecnologia. Servono le risorse delle persone e delle imprese. La coesione sociale, in economia come in tutte le situazioni che siamo chiamati ad affrontare, è un elemento determinante, come ha ricordato su Buone Notizie Stefano Zamagni, impossibile senza un ruolo forte del Terzo settore. E senza una valorizzazione delle istituzioni locali a partire dai piccoli comuni.
Fortunatamente non partiamo da zero: abbiamo visto in queste difficili settimane mobilitarsi parti importanti della società, delle istituzioni, delle imprese, dei saperi in uno sforzo comune. Questo è il senso di Diario di Bordo: un' iniziativa della Fondazione Symbola e del Sacro Convento di Assisi, coordinata da Domenico Sturabotti, per raccontare le storie di imprese che si sono messe in movimento per aiutare le comunità e l' Italia, puntando sulla generosità, sull' innovazione, sulla bellezza degli oggetti e dei sentimenti. Per costruire un mondo più pulito, più civile, più gentile. (Enzo Fortunato, Ermete Realacci per Corriere della Sera Buone Notizie)
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