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Milano, venerdì in chiesa il saluto a dj Fabo

Redazione online Ansa - EutanaSiaLegale.it
Pubblicato il 07-03-2017

Ok della Curia: Vicini al dolore della famiglia

L'annuncio è comparso sulla pagina Facebook di Valeria Imbrogno, la fidanzata di dj Fabo, ripreso da Marco Cappato. "Per chi volesse salutare Fabo, la cerimonia sarà venerdì 10 alle ore 19 nella parrocchia di Sant'Ildefonso, piazzale Damiano Chiesa 7, a Milano". Una cerimonia in chiesa che è un ricordo e non una messa, perché Fabo avrebbe preferito così; un momento da condividere con gli amici di Fabiano Antoniani e con quanti vogliono manifestare vicinanza dopo la scelta del suicidio assistito in Svizzera.

Dalla Curia ribadiscono che non si tratta di un funerale, ma di un "suffragio" a una settimana dalla morte, celebrato da don Antonio Suighi, amico di famiglia e in particolar modo della mamma che ha chiesto un momento di raccoglimento. Non è il parroco della donna, ma un sacerdote amico della famiglia, nella cui chiesa Fabiano è cresciuto, giocando all'oratorio, come fanno centinaia di migliaia di ragazzi milanesi. "Abbiamo acconsentito al desiderio della mamma - dice il portavoce dell'arcivescovo Angelo Scola, don Davide Milani, responsabile dell'ufficio comunicazioni sociali della Curia - di aver in chiesa una occasione di preghiera per partecipare al momento di prova di questa famiglia, come spesso succede per i nostri fedeli". E la stessa Curia ha capito quanta sofferenza e fatica la famiglia stia vivendo questo momento e ha scelto di essere vicina a chi soffre. La preghiera in chiesa per dire "siamo al vostro fianco in questo frangente di dolore".

La decisione di tenere cerimonia nella parrocchia è stata infatti concordata nei giorni scorsi con i vertici della chiesa ambrosiana, ai quali si è rivolto il parroco don Antonio per capire come realizzare il desiderio espressogli dalla famiglia di Fabo. Non sarà però una messa, néun funerale. Non è stata infatti questa la richiesta arrivata alla Chiesa, perché è stata proprio la mamma di Fabo a raccontare al prete che una liturgia religiosa non sarebbe stata nele corde del figlio. Don Antonio aveva infatti anche proposto di celebrare una 'vera' messa di suffragio, ma la famiglia ha preferito virare su un momento di raccoglimento in un luogo che Fabo da bambino frequentava e che gli era caro.

Soddisfazione in casa radicale: "Dieci anni fa il Vaticano chiuse le porte in faccia a Welby. Per Fabo, le porte della Chiesa saranno aperte", si legge in un post su Facebook di Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni. Per la vedova di Welby, Mina, il merito è di Papa Francesco: "Sono felice - dice commossa - credo che il Giubileo della Misericordia di Bergoglio abbia avuto un grande effetto sui cuori di tanti, anche all'interno della gerarchia ecclesiastica. Anche allora molti preti erano dalla nostra parte, suore, esponenti di altre confessioni, molti volevano celebrare una funzione per Piergiorgio". I funerali di Welby furono celebrati con una funzione non religiosa davanti alle porte chiuse della parrocchia dove la donna, cattolica praticante, avrebbe voluto un rito religioso. "Oggi la sensibilità è diversa - dice - ora manca un ultimo passo: spero che presto chi vuole porre fine a una vita che non è più vita, a un corpo che è diventato un insulto, non debba pagare per andare a morire da solo in Svizzera. Scegliere di andarsene non è mai facile, ma quando la vita è invivibile è una scelta che va rispettata e accettata".(ZITA DAZZI e ALESSIA GALLIONE - Repubblica)

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