attualita

Migranti: Europa austera e burocratica, Europa accogliente e solidale

Redazione online Ansa - Michela Suglia
Pubblicato il 07-07-2017

Qualcosa non torna. Sono oltre 850 i profughi ormai accolti nel nostro paese grazie all’iniziativa ecumenica dei Corridoi Umanitari

Pau è un comune francese, capoluogo dei Pirenei, sede di partenza ed arrivo di alcune delle tappe di montagna che hanno fatto la storia del Tour de France. Tallin, città che si affaccia sul Mar Baltico, è la Capitale dell’Estonia nonché il suo principale porto. Homs è una antichissima città della Siria (conosciuta in epoca romana col nome di Emesa), oggi purtroppo tristemente famosa in quanto meta di origine di molti dei profughi che scappano dalla guerra in Siria.

Queste tre città si legano nella storia che mi appresto a raccontare ai lettori. Nella stessa giornata del 6 Luglio, l’Europa si è mostrata al Mondo con due facce: quella austera e burocratica delle istituzioni europee, quella accogliente e solidale del mondo dell’associazionismo. Mentre a Tallin si riunivano i Ministri dell’Interno europei per discutere dell’emergenza migranti, a Parigi sbarcavano i primi 16 profughi siriani accolti attraverso i corridoi umanitari, organizzati anche con la collaborazione del Ministero dell’Interno Francese.

Qualcosa non torna, andiamo con ordine. Come forse alcuni dei lettori già sapranno, da ormai più di un anno si sta sviluppando in Italia l’iniziativa ecumenica dei Corridoi Umanitari. Sono oltre 850 i profughi ormai accolti nel nostro paese grazie ad un Protocollo d’Intesa firmato dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e dalla Tavola Valdese con il Ministero degli Interni. Profughi, anzi, persone con un volto ed una storia, arrivati nel nostro paese comodamente in aereo, con i documenti in regola, e poi dislocati in parrocchie ed associazioni sparse nel Belpaese.

Per farla breve, quella dei Corridoi Umanitari è una esperienza ormai collaudata, ben gestita, lodata più volta anche da Papa Francesco. Visto il successo della iniziativa, gli organizzatori hanno ben pensato di provare a farle superare i confini nazionali. Più volte si è parlato di Corridoi Umanitari al Parlamento Europeo, alcuni Governi hanno mostrato interesse, quello francese è passato ai fatti. Lo scorso 14 Marzo, alla presenza del Premier Hollande, è avvenuta la firma del Protocollo d’Intesa tra il Governo Francese e le 5 organizzatrici promotrici per l’accoglienza di 500 profughi siriani, e proprio il 6 Luglio, alla presenza di rappresentanti del neo Premier Macron, è ufficialmente partito il “couloir humanitaire” nella terra di Voltaire e Diderot, con l’arrivo delle prime 5 famiglie provenienti da Homs (per un totale di 16 persone), che verranno accolte a Pau, nei pressi dei Pirenei, non lontano dal Santuario Mariano di Lourdes.

 Come dicevo prima, trovo alquanto surreale che la stessa Europa capace di mostrare il suo volto accogliente (ed allo stesso tempo legalitario, tutte le procedure relative ai Corridoi Umanitari seguono un rigido protocollo), si debba poi scannare nelle sedi ufficiali dimostrandosi di fatto inaccogliente e poco solidale. Per quei pochi che non la avessero chiara, provo rapidamente a sintetizzare il dibattito attualmente in corso in Europa. Come è noto, l’Italia da alcuni anni sta affrontando tutto il peso della gestione e della accoglienza di un enorme flusso di migranti. Nonostante alcune pessime e volgari esclamazioni di esponenti politici verde vestiti, i Governi Italiani (Letta, Renzi, Gentiloni) si stanno facendo carico, egregiamente, del salvataggio di migliaia di vite in balia delle onde nel Mar Mediterraneo.

 L’Italia da sola non può farcela a sostenere il peso di questo enorme flusso migratorio, giustamente a mio parere chiede il sostegno della Unione Europea, sostegno fino ad oggi rimasto relegato alle belle parole (L’Italia sta compiendo un lavoro eroico, ha recentemente affermato il Presidente della Commissione Europea Juncker), alle dichiarazioni di facciata, ad aiuti più simbolici che concreti. In particolare, l’impressione che si ha leggendo i giornali, è che specialmente i paesi del Nord Europa non mostrino né voglia né particolare interesse per quanto accade al di sotto dei loro confini, dimenticando che se ci chiamiamo Unione Europea l’Italia –o la stessa Grecia- altro non sono che il loro confine meridionale. Insomma, l’Italia alza la voce in Europa, l’Europa rimanda le decisioni, l’Italia rialzerà la voce, l’Europa farà qualche piccola concessione…nel frattempo altri migranti perderanno la vita in mare.

Sembra un film già visto, eppure la soluzione ci sarebbe, è pronta, è a portata di mano, rispetta le regole europee, è elaborata con l’aiuto degli stessi governi europei. Parafrasando un famoso spot di qualche anno fa, i Corridoi Umanitari non sono un sogno ma una solida realtà, è giunta l’ora che l’Unione Europea decida di “adottarlo” come strumento per gestire a meglio il fenomeno migratorio. Mario Scelzo

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA