Marcia Pace, FNSI: mai come in questo caso, gli assenti hanno avuto davvero torto
Oltre cento mila persone, moltissimi i giovani, hanno animato la Marcia Perugia Assisi. Al centro dell' iniziativa il No alle guerre, al traffico d'armi, al commercio di essere umani
Oltre cento mila persone, moltissimi i giovani, hanno animato la Marcia Perugia Assisi. Al centro dell' iniziativa il No alle guerre, al traffico d'armi, al commercio di essere umani, ma anche la promozione di segni di pace, capaci di abbattere i muri dell'odio e dell'indifferenza, per usare le parole di Papa Francesco. È stata la piú grande manifestazione per la pace di questa stagione, non solo in Italia, ma nel mondo.
Nessun altra nazione ha ospitato un simile evento che ha fatto risuonare i nomi e le tragedie in atto in Siria, Yemen, Congo, Sud Sudan... Del resto, lungo questo percorso, da Perugia ad Assisi, si era ritrovato il "Popolo della pace" alla vigilia delle invasioni di Afghanistan e Iraq; allora vennero tacciati di essere "Illusi e sconfitti dalla storia", ora i governanti e i comandi militari recitano l'atto di dolore per gli errori di ieri che hanno contribuito a scatenare gli orrori di oggi.
Dispiace dover constatare che alcuno giornali non hanno ritenuto di dover dedicare neppure una riga a questo straordinario evento di pace. Eppure questa Perugia Assisi, piú di tante altre edizioni, ha ritrovato lo spirito delle origini, riunendo chi davvero compie quotidiana azioni di pace e di accoglienza, e relegando ai margini del corteo non tanto la politica, quanto la politica politicante e ogni tentativo di usare la Marcia ad altri fini.
Se in testa al corteo si fosse consumata l'ennesima rissa tra i sostenitori del Si e del No al referendum costituzionale, magari condita con qualche ceffone ed un contorno di bestemmie, i riflettori mediatici avrebbero Illuminato a giorno la marcia, alcuno opinionisti non avrebbero perso l'occasione per puntare il dito contro la "Marcia dell'odio e della discordia" Nulla di tutto questo è accaduto ed allora perché perdere tempo a raccontare ragazze e ragazzi che, ogni giorno, praticano l'accoglienza, promuovendo pratiche di integrazione, spendendo qualche ora del loro tempo nelle associazioni del volontariato e della solidarieta.
Eppure questa Italia esiste e non rappresentarla significa cancellare e oscurare chi lavora nelle periferie e contrasta davvero i muri della xenofobia edella esclusione sociale. A maggior ragione ci sembra giusto ringraziare i tanti cronisti che hanno scelto di partecipare alla marcia e a chi l'ha raccontata con grande attenzione e appassionata sensibilità professionale, a cominciare dalle reti e dai Tg della Rai( ma non solo) che hanno davvero "Illuminato" la marcia e i suoi protagonisti. Mai come in questo caso, gli assenti hanno avuto davvero torto.
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