Tg1 Dialogo - Leonardo Cenci, avanti tutta io non mi arrendo. Alle 8.20 su Rai1
San Francesco, il mio angelo custode, l'ancora di salvezza della mia vita
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a colloquio con Leonardo Cenci
Ogni volta che parla di San Francesco, Leonardo Cenci si emoziona, sprigiona dalla sua mente tutto il senso di riconoscenza verso un santo che – a suo dire – lo ha aiutato a combattere da due anni contro un male ritenuto (forse troppo frettolosamente) incurabile e a vincere una guerra fatta di sacrifici, dolore, speranza, amore per la vita. Una esperienza che ora Leonardo (42 anni, “perugino doc” come lui ama definirsi) ha deciso di mettere al servizio di quanti sono colpiti dallo stesso male con l'associazione “Avanti tutta onlus” (www.avantitutta.org). “La mia fede cattolica e l'amore per San Francesco – confida – mi hanno dato veramente tanto, mi hanno salvato la vita. Quando fui colpito dal cancro mi fu detto che al massimo sarei arrivato al 2012. Grazie alla mia fede francescana ho vinto il male a favore della vita. È la fede che mi ha aiutato ad affrontare i momenti più critici. Ed ora voglio testimoniarlo col preciso scopo di dare una mano a chi ha bisogno. ”
Al di là della malattia, cosa è stato San Francesco per tutta la vita di Leonardo Cenci? Come lo ha “incontrato” ?
“Come tanti giovani sono stato educato alla fede cattolica dalla mia famiglia. Dagli 8 ai 21 anni sono stato anche negli scout. E San Francesco l'ho scoperto come mio angelo custode proprio nel corso di una escursione nelle Marche, sui monti della zona di Govelli, all'età di 14 anni. Durante la passeggiata fummo assaliti da un branco di cani pastori e per salvarci ci rifugiammo in un casolare restando per tutta la notte prigionieri. In quelle terribili ore pregai il mio angelo custode e mi rivolsi istintivamente a San Francesco. Gli chiesi di aiutarci e di tirarci fuori da quella difficile situazione. In effetti il giorno dopo riuscimmo a salvarci. Da allora il Poverello non l'ho più abbandonato e la mia fede cattolica è cresciuta seguendo il suo esempio. Ed è stato, quindi, naturale rivolgermi a lui quando ho scoperto di avere il cancro. L'ho pregato tanto, ogni giorno, per avere salva la vita. Oggi la situazione è migliorata. Seguo ancora le terapie, ma sono già circa due anni che ho superato il limite di vita che mi era stato preannunciato”.
La sua vita, quindi, è cambiata?
“Certamente e non solo per essere stato in grado, grazie all'aiuto dei medici e delle terapie, di combattere il cancro. La mia vita è cambiata in meglio perché è cresciuta la mia fede sulle orme di San Francesco d'Assisi. Due anni fa mi era stato detto che non ce l'avrei fatta. Ma io non mi sono rassegnato. Ho pregato il mio santo, mi sono aggrappato a lui con tutte le mie forze ed ora sono qui pieno di speranze con la mia vita che voglio mettere al servizio di quanti vivono gli stessi miei problemi tramite l'associazione Avanti Tutta onlus. La vita è bella,è bello vivere, è il più grande dono del Signore. Mai farsi travolgere dal male, dalla disperazione”.
Ma San Francesco, in concreto, cosa può insegnare agli uomini e alle donne di oggi?
“Il Poverello è un pilastro su cui tutti possono appoggiarsi, trarre forza, coraggio, costruire speranze, voglia di vivere. Il suo insegnamento è di grandissima attualità, e il merito va anche a papa Bergoglio che, non solo è il primo pontefice che ha scelto di chiamarsi Francesco, lo ha elevato a stella polare del suo pontificato vicino ai poveri, agli ultimi, agli scarti della società. Papa Francesco ha spogliato la fede e l'insegnamento francescano di qualsiasi aspetto bigotto e dogmatico per farne uno stile di vita concreto, aperto, sempre più vicino a chi soffre, a chi ha bisogno, a poveri e malati”.
Come sintetizzerebbe il senso del messaggio francescano?
“Prima di tutto amore per la vita, per la gioia e per la felicità che ogni creatura umana, anche la più umile, ha diritto di vivere. Poi indicherei subito il senso di generosità, di bontà e di sacrificio che ci è stato tramandato da San Francesco, il quale da giovane benestante si spogliò di tutti i suoi beni e degli agii familiari per mettersi al servizio degli ultimi, partendo dagli scarti della società del suo tempo, i lebbrosi. Un insegnamento attualissimo che è bene non dimenticare mai”.
CHI E' LEONARDO CENCI
Leonardo Cenci... perugino DOCG ed orgoglioso di esserlo, nato oramai 42 anni fa.
A vederlo, e sentirlo parlare gli dicono che abbia lo spirito e l'entusiasmo di un ventenne, la forza di un leone, un coraggio di un guerriero e nello stesso tempo, una spiccata maturità dovuta alle esperienze della vita.
Solidarietà, rispetto, amore, condivisione e sacrificio, sono alcuni dei valori sani e profondi della sua vita che lo accompagnano da sempre, anche grazie ad una adolescenza, sviluppo e maturità, passata negli scout.
Dinamicità, energia,resistenza alla fatica,sono altre caratteristiche che le persone dicono che lo contraddistinguono e che nascono dalla sua radicata passione per tutto ciò che ruota intorno al mondo dello sport, inteso come strumento per un sano stile di vita sia fisico che soprattutto mentale.
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