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In Ghana la devozione a Sant'Antonio è (anche) pagana

Gelsomino Del Guercio Web
Pubblicato il 28-07-2018

In uno dei Paesi più poveri dell'Africa, il Ghana, c'è una forte e indispensabile presenza francescana.

Nella seconda metà del mese di giugno il Ministro della provincia di Sant'Antonio del Nord Italia (che raccoglie i conventuali delle regioni settentrionali) è stato nel Paese africano per il Capitolo Custodiale.

L'occasione, come spiega frate Giovanni Voltan, è stata quella per verificare lo stato di salute della presenza francescana conventuale, che dal 1977 è in missione in Ghana.

TRENTA FRATI

Ad Elmina, il porto nella parte meridionale dello Stato, dove i portoghesi hanno diffuso il culto di Sant'Antonio: si è irradiato il culto francescano. Oggi i frati professi solenni sono trenta, e molte le vocazioni. I missionari rimasti sono tre (frati Giorgio A., Martino C., Giuseppe C.) e continuano a donare la loro esperienza e saggezza.

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CONTINUITA' E CRESCITA

L’andamento del Capitolo, diviso in due parti, è stato sereno: alla guida della giovane Custodia i frati hanno confermato la fiducia al governo uscente (fr. Anthony K. Bezo come Custode che ha voluto gli stessi consiglieri-definitori), dando un segnale di desiderio di continuità e crescita.

MESSE FESTOSE E POZZI

La visita del ministro è proseguita con la partecipazione alle festose celebrazioni eucaristiche domenicali e la visita a qualche povero villaggio per vedere i pozzi realizzati con l’aiuto di benefattori (tra questi la Caritas Antoniana e altre persone, sempre nel nome di sant’Antonio).

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L'ANTICA STATUA DI ANTONIO

Poi c'è stata la tappa in un quartiere di Elmina, molto povero, dove, tra i pescatori che aggiustano le reti, c’è una casetta che conserva l’antica statua di Sant' Antonio portata qui dai portoghesi.

I RITI PAGANI

Fra' Giovanni racconta dei «riti pagani fatti dai proprietari del “santuario” che considerano Sant'Antonio il più grande tra gli dei e mi han guardato male quando ho detto che a Padova abbiamo il corpo del Santo». E poi «la vecchia statua in pezzi raccolta in una specie di contenitore e sostituita da una recente; il tutto col divieto assoluto di fare foto)».

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DEVOZIONE "MISTA"

Però, prosegue il frate, «una cosa ci ha un po’ sollevato: proprio in quella zona, in quel quartiere arrivò con i portoghesi Sant'Antonio e da lì partì per il Ghana la devozione al Santo, presto  “battezzata”  - come visto con i nostri occhi - con elementi pagani (non così per la maggior parte del Paese che considera il Santo in modo “cattolico”, dandogli il posto giusto)».


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