IL PRETE DETECTIVE CHE SALVA I SACERDOTI DALLE TRUFFE
Altro che il don Matteo televisivo di Terence Hill. A Padova opera un vero prete detective che si è specializzato nel smascherare truffe e raggiri ai danni delle parrocchie. Si chiama don Giuseppe Zanon, è delegato per il clero all'Istituto San Luca, e attraverso mail e social network ogni giorno mette in guardia gli altri sacerdoti della diocesi dai furbastri che cercano di approfittarsi di loro.
Ecco alcuni esempi, raccontati dal prete all'agenzia Adnkronos: «Mi giungono segnalazioni ricorrenti di telefonate che giungono da un fantomatico avvocato di Roma che segnala al prete una pendenza con il ministero delle Finanze di migliaia di euro per arretrati e offre una soluzione di sanatoria con un bonifico di 6mila euro da inviare in giornata, altrimenti sarebbe partita una procedura giudiziaria. Tutta una bufala che punta a sorprendere l'interessato e a non dargli il tempo per accorgersi della truffa».
Don Zanon ha segnalato anche un altro tentativo di truffa che si cela dietro una presunta sottoscrizione di abbonamenti: «Una forma analoga di richiesta di soldi viene motivata altre volte da arretrati in seguito alla sottoscrizione di un abbonamento (mai avvenuto) a riviste (in genere riviste che si dicono legate alla Polizia, all'arma dei Carabinieri...)».
Agli altri preti don Zanon ha raccontato anche un episodio di tentata truffa legata all'eredità di una signora in là con gli anni: «Attenzione, un medico segnala che un'anziana signora molto benefica desidera lasciare 8mila euro (con varianti, dono, eredità...) al prete determinato che la signora avrebbe incontrato o conosciuto nel passato, perché ne disponga per beneficenza o per l'ente che rappresenta. In genere il dottore invita ad un incontro, spesso nei pressi dell'ospedale. La richiesta è di versare intanto una quota per le pratiche del passaggio dei soldi...».
Chi non ha mai ricevuto richieste di Sos via mail da una persona che dice di trovarsi in capo al mondo. Ovviamente, capita anche ai preti e don Zanon prontamente li mette in guardia: «Frequente si è presentato l'arrivo di una email di una persona che conosci che ti scrive: In questo momento mi trovo a Nairobi (al Cairo...) e mi hanno portato via il portafoglio con i soldi e i documenti. Ti prego di inviarmi denaro che ti restituirò al mio ritorno» . Ma ci sono anche delle truffe più subdole: «Una forma di ricatto, già sperimentata, è l'arrivo in canonica di una coppia di sedicenti sposi, nel caso stranieri. Lei chiede di confessarsi. Confessione commovente che vorrebbe concludersi con un abbraccio riconoscente. Un telefonino filma e poi parte la richiesta di soldi per non divulgare la foto». Don Zanon spiega la psicologia che sta dietro a questo tipo di ricatto: «Gioca una combinazione di fattori: l'effetto sorpresa, la richiesta di una risposta immediata, non dare tempo alla persona di consultarsi con altri. Per questo si consiglia in ogni caso di prendere tempo, e di parlare con qualcuno, un amico prete, una persona fidata, se il caso lo richiede un esperto della curia».
Il prete detective non si limita agli abbindolamenti con un rilievo penale: «Non è una truffa, ma ... Passano rappresentanti di case editrici che vendono libri d'arte o copie anastatiche di manoscritti che costano migliaia di euro, di nessuna utilità per un prete, ma alle volte l'abilità del venditore, la proposta della rateazione, possono indurre a contrarre debiti rilevanti di migliaia di euro». Sagge raccomandazioni, che valgono anche per chi non indossa l'abito talare. (Eugenio Arcidiacono - Famiglia Cristiana)
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