I tre vulcani della gioia, la storia dei fratelli Gravina
Non ci sono confini tra cielo e terra. Rosaria, Giastin e Cosimo ne sono una prova. Rosaria, la luce; Giastin, l’annuncio e Cosimo, la preghiera. Dio fa le cose perfette, sempre. Immergiamoci per un attimo nella vita di questi tre bambini di San Marco in Lamis, località in provincia di Foggia. Sembrerebbero tre fratelli, come tanti. Invece no, perché per loro Dio aveva un piano diverso: potremmo dire “speciale”, quello della santità. La loro storia inizia tanti anni fa, negli anni ‘80.
La diagnosi, che ha il sapore di una sentenza, parla chiaro: “Amiotrofia Spinale di tipo Werding Hofmann”, una malattia genetica rara che - secondo i medici - non perdona e dà pochi mesi di vita. Loro, sono la testimonianza vivente di come Dio si serve dei bambini per trasformare gli adulti, per renderli docili alla voce dello Spirito Santo. E’ accaduto questo ai genitori di Rosaria Giastin e Cosimo, Carolina e Giuseppe Gravina. La loro vita viene raccontata come una fiaba in un libro scritto dai genitori dei tre bambini, Carolina Vigilante e Giuseppe Gravina, e dal dottor Enrico Graziano Giovanni Solinas.
A prima vista ciò che ci colpisce è la copertina colorata con i bambini vestiti a festa che abbracciano il loro Gesù. Da cornice, delle farfalline svolazzanti dalle ali colorate, quasi ad indicare un'esplosione di gioia. È la gioia dell’Amore. La copertina esprime bene la sintesi della loro vita. “I tre vulcani della gioia”, questo il titolo del libro fresco di stampa, edito da Edizione Messaggero Padova e Velar, racconta - attraverso aneddoti e testimonianze - la storia incredibile dei tre fratelli, tre vulcani in piena "eruzione d’ amore”. Una vera e propria lava di sogni e di speranza che inonda tutto ciò che incontra. Tra le righe di questo libro è possibile trovare i sogni di questi tre ragazzi, ma - soprattutto - l’invito a sentire, a vivere la propria vita, uniti a quel Cristo che ha vinto la Croce.
Rosaria e i suoi fratelli hanno vissuto la vita attraverso lo sguardo della Fede, affidandosi a Dio in tutto e per tutto, in quella loro gioia (anche nella malattia) dilagante. Rosaria è la prima a toccare il cielo: è andata via, infatti, il 28 marzo 1996 all’età di quindici anni. Poi, anche gli altri due fratelli la seguiranno per “incrementare” la schiera degli angeli. Le loro storie toccano il cuore del lettore e aprono riflessioni, sentimenti, pensieri sul senso della vita di ognuno. Le pagine del libro sono petali di fiori che si sfogliano ad uno ad uno, e in questo sfogliare tutto il nostro pensiero corre al senso cristiano del nostro quotidiano.
“Sai dottore - gli disse - questa malattia è una grande fregatura. Non posso né ridere né piangere perché il mio cuore non regge ai minimi sforzi". Così Rosaria al suo dottore. Lui allora le chiede: “E perché piangi Rosaria?”. E lei: “Di gioia dottore, di grande gioia!!”.
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