I grandi del mondo per l'addio a Shimon Peres
Una Gerusalemme blindata per i funerali di Shimon Peres, cui partecipano tutti i leader mondiali. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha stretto la mano al Presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas), che ha ottenuto l’autorizzazione ad entrare in Israele per le esequie dell’ex leader e nobel per la Pace.
IN CODA PER L’ULTIMO OMAGGIO
Ieri Peres ha ricevuto l’abbraccio del popolo di Israele. Migliaia di persone hanno reso omaggio al feretro posto davanti l’accesso al palazzo della Knesset e coperto dalla bandiera nazionale. Tra i primi Benyamin Netanyahu e il presidente della Knesset Juli Edelstein. Ma anche Bill Clinton, l’amico degli Accordi di Oslo, arrivato ieri mattina a Gerusalemme. Insieme a loro, gente comune, intere scolaresche, soldati rigidi sull’attenti, religiosi che hanno salmodiato preghiere. I commessi del Parlamento si sono affannati tutto il tempo a distribuire alle persone in fila bottiglie d’acqua per dissetarsi sotto un sole caldissimo. «Ha lasciato un grande vuoto e non vedo nessuno all’orizzonte in grado di riempirlo», ha sospirato una giovane graduata dopo aver appena salutato il feretro. «È scomparso un gigante», ha detto Orna Shimoni attivista sociale e amica di Peres da molti anni. «La sua morte - ha aggiunto affranta - è un duro colpo per la sinistra israeliana. Difficile sostituirlo».
IL MESSAGGIO DI ABU MAZEN
Secondo una fonte palestinese citata da Times of Israel, le intenzione di Abu Mazen - che guida una delegazione formata da Majid Faraj, capo della sicurezza palestinese, Saeb Erekat, segretario generale dell’Olp e capo dei negoziatori, dal ministro degli affari civili Hussein Al-Sheikh - sono quelle di «mandare un forte messaggio alla società israeliana che i palestinesi sono per la pace ed apprezzano gli sforzi di un uomo di pace come Shimon Peres».
A dare addio al Nobel della pace sul Monte Herzl - dichiarata `zona rossa´ inaccessibile per chi non sia stato invitato e anche per i giornalisti, eccetto il pool tv - ci saranno domani secondo le ultime stime 78 uomini di stato (20 presidenti, 15 ministri degli esteri, 5 premier) compreso Matteo Renzi in arrivo domani mattina dall’Italia. Altri hanno inviato lettere di condoglianze come re Abdallah di Giordania o hanno telefonato a Netanyahu come il presidente russo Vladimir Putin. Per dare un’idea delle strette misure di sicurezza, basti pensare che l’autostrada numero 1 che conduce all’aeroporto Ben Gurion sarà chiusa in due fasce orarie: dalle 7.30 alle 9.00 e dalle 12.30 alle 14.00. Lo stesso avverrà ogni qualvolta un aereo con un capo di stato atterrerà o decollerà.
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