I Francescani a Venezia tra preghiera, lavoro e...produzione di vini
Le lodi al Signore si possono cantare in mille modi: quello scelto ultimamente dai frati del convento di San Francesco della Vigna ha il colore, il profumo e il sapore del Teroldego il celebre rosso trentino. Perchè, su indicazione di alcuni appassionati veronesi giunti in visita al convento alcuni anni fa, i francescani di Castello hanno scoperto di possedere la più antica vigna di Venezia e di poter ricavare da questa terra una produzione benefica.
L’analisi del terreno ha portato presto alla scelta del noto vitigno a bacca rossa che sotto la cura dell’enologo Celestino Gaspari della Valpolicella ha donato ai frati le prime 250 bottiglie denominate “Harmonia Mundi”. La prima annata di produzione, il 2014, è stata presentata ieri davanti ad alcune centinaia di ospiti del convento da padre Roberto Giraldo e dal conduttore televisivo Philippe Daverio. Il nome del vino deriva da uno scritto denominato appunto “Harmonia Mundi” del progettista della facciata della chiesa, Francesco Zorzi nel 1500.
«Assieme a Gaspari - sottolinea padre Roberto - prevediamo che la produzione di quest’anno possa salire a 900 bottiglie. La vendita del vino ci permetterà di sostenere le borse di studio dell’istituto Ecumenico San Francesco della Vigna destinate a molti di quei ragazzi che da tutto il mondo vengono in convento a studiare». L'adige
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