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Giovani, al Sud più insoddisfatti ma anche più dinamici e pronti ad emigrare

Redazione online Pixabay - StartupStockPhotos
Pubblicato il 08-05-2017

Più insoddisfatti rispetto ai loro coetanei del Nord, ma allo stesso tempo molto dinamici e orientati a mettersi in gioco e a favorire un cambiamento positivo del proprio destino: sono i giovani del Sud Italia, come emergono dal Rapporto Giovani 2017 dell'Istituto Toniolo, che li mostra allo stesso tempo più tradizionalisti dei ragazzi del resto d'Italia.

Il dossier, realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo e della Fondazione Cariplo, si è basato su un campione di oltre 9.000 giovani tra i 18 e i 32 anni.


Se da un lato, infatti, la soddisfazione generale nei confronti della propria vita è nettamente inferiore al Sud (36,8% di insoddisfatti rispetto al 26% del Centro-Nord), così come nel lavoro (33,3% di risposte negative contro il 20% del resto della penisola), i giovani meridionali sono quelli più dinamici a cogliere le nuove opportunità lavorative, più propensi ad accettare nuove proposte di lavoro (il 36,7% le accetterebbe immediatamente, contro il 26% del Nord), anche se richiedessero un trasferimento dalla terra di origine: solo il 61,8% dei giovani meridionali considera importante la distanza da casa nell'accettare una proposta contro l'80,5% dei coetanei del Nord e il 74,8% di quelli del Centro.


Il mondo giovanile al Sud appare dinamico e aperto alle nuove tecnologie della comunicazione. Stupisce, ma non troppo, una maggiore fiducia nei social media (39,1% di risposte positive contro il 34,4% del Nord e il 33,4% del Centro): in una zona d'Italia dove l'occupazione è più precaria e i giovani sono spesso ai margini del mondo del lavoro, Internet diventa il primo strumento per restare connessi col mondo.

Dal Rapporto emerge anche che al Sud mantengono più saldo il proprio orientamento religioso (il 56,5% afferma di appartenere alla religione cattolica contro il 50% della media nazionale) e, allo stesso tempo, si dimostrano maggiormente assidui nella frequenza ai riti religiosi: oltre il 25% frequenta i riti almeno una volta al mese contro il 15,3% del Nord e il 17,0% dei giovani del Centro.


Il maggior tradizionalismo dei giovani meridionali non si limita alla pratica religiosa ma riguarda più in generale valori come ad esempio la famiglia: positivi si confermano gli atteggiamenti verso il matrimonio, con il 56,1% dei giovani meridionali che lo ritiene ancora una istituzione attuale (contro il 52% nel Centro-Nord). Seppur ormai la stragrande maggioranza dei giovani italiani ritenga accettabile la convivenza al di fuori del matrimonio (circa 8 giovani su 10), emerge al Sud una visione un po' più tradizionale dell'unione fra partner: se la percentuale di chi ritiene socialmente accettabile la convivenza al di fuori del matrimonio è dell'83% al Nord, si scende al 76,6% nelle regioni meridionali, mentre al Centro si attesta su valori intermedi (81,3%). (Angela Abbrescia - Ansa) 

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