GAMBETTI, IL MONDO E' UN GRANDE ANIMALE FERITO
Ad aprire il pomeriggio è stato il custode del Sacro convento di Assisi, padre Mauro Gambetti.
"Francesco il ribelle. E' un appellativo che in qualche modo caratterizza parte dell'ermeneutica e della narrativa fiorita intorno alla figura del Poverello. Grazie fra Enzo per la passione e l'impegno con cui hai cercato di raccontare il nostro santo, l'uomo di oggi con un testo agevole. Il ribelle è un appellativo particolarmente attuale, mi piace richiamare un passaggio del testo di Enzo che penso possa ben indirizzare il dialogo, laddove ripercorre alcuni dei turbamenti vissuti da Francesco negli ultimi anni della sua vita, a conclusione del capitolo fra Enzo scrive "quelle descritte sono le difficoltà di ieri, in modo diverso anche di oggi, forse di sempre. L'unica strada per tutti coloro che sognano un vissuto diverso nella fraternità francescana, nella società civile, nell'impegno politico come in quello lavorativo, rimane quella percorsa, vissuta e indicata dal santo di Assisi. Quella del proprio esempio, della propria testimonianza, il vero lievito che fermenta ogni cosa". Allora pensando al mondo di oggi, alla nostra società, al nostro paese me lo raffiguro così: come un adolescenze che sta crescendo che è un po’ disorientato, che sente delle spinte della novità come una possibilità che ha grandi aspettative, ma che porta con sé delle ferite forse non del tutto comprese e per nulla risolte. E' anche un po’ come un grande animale ferito, il nostro mondo. Accecato e per il dolore e la rabbia colpisce in particolare i più deboli. E' una fase di grande evoluzione in cui c'è spazio per la ribellione".
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