Gambetti: "No alla cultura del sopruso. Solo così ricostruiremo l'Italia"
Eminenza, Eccellenze, Presidente del Consiglio, autorità civili e militari, amici e cittadini della Liguria, fedeli tutti che ci seguite anche da casa tramite la diretta Rai, grazie per essere qui!
Insieme alla Chiesa e alla Città di Assisi, la grande famiglia francescana, presente con i suoi Ministri, vi saluta con le parole di san Francesco: il Signore vi dia pace! Vent’anni fa qui c’erano macerie. Il terremoto aveva appena devastato l‘Umbria, seminando morte. In quell’occasione proprio la Liguria offrì l’olio per la lampada votiva a san Francesco, alimentando la fiamma della speranza. Grazie!
Con un lavoro tenace, qualificato e sinergico, tanti funzionari, tecnici, maestranze e frati, hanno saputo ricostruire e rendere sicuro questo luminoso monumento, che rende onore all’Italia intera. Ne andiamo fieri e siamo riconoscenti al Governo italiano, alla Regione umbra e a tanti amici, di ieri e di oggi: anche grazie a voi milioni di visitatori possono continuare a salire annualmente su questo Colle benedetto, del Paradiso! Non c’è dubbio: le sofferenze che talora la natura lascia dietro di sé sanno risvegliare le migliori risorse personali. Invece, le sofferenze causate dall’irrazionalità e dalla violenza umana suscitano rabbia e indignazione. È ingiusta la povertà dovuta ad egoismi e corruzione!
E la violenza verso gli inermi, i deboli e gli indifesi – gente che si reca a votare o ad un concerto, minori, donne, bambini in grembo – è indegna di un essere umano: attesta la mancanza di identità e la perdita dei connotati umani. Ieri il Presidente Mattarella ha reso omaggio alle vittime del sisma del ’97 in questa Basilica. Dopo aver sostato davanti alla Tomba di san Francesco, ha lasciato scritto: “[questa] è sempre un’occasione di grande emozione per qualunque italiano. La sua figura ne sprigiona lo spirito in maniera irripetibile”. Grazie Presidente!
Ricominciamo allora da frate Francesco, piccolino, la grande opera di ricostruzione dell’identità umana e sociale dell’Italia! Tutti ne sentiamo un vitale bisogno. Sulle sue orme, chi vuole, può ricominciare da questa Eucaristia, chiedendo a Dio il dono dell’amore vero, quello testimoniato e insegnato da Gesù.
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