Francescani in Sicilia, dopo cinque secoli tocca chiudere
Nel 1866, quando furono aboliti gli ordini religiosi, il convento francescano di Mussomeli fu comprato con un’asta, forse truccata, dal barone del paese che ne fece la sua lussuosa residenza. Ma i frati, che lo abitavano sin dal 1524, non si diedero per vinti e, dopo aver comprato un altro pezzo di terra, lo ricostruirono sul lato sinistro della chiesa di San Francesco, lasciando al barone il vecchio edificio sul lato destro.
Una storia pluricentenaria che ora è vicina alla fine: il 30 giugno il convento di Mussomeli, undicimila abitanti nel cuore della Sicilia più inaccessibile, dovrà chiudere per sempre. Così è stato deciso dall’Ordine dei francescani. Motivo: non ci sono più vocazioni e i tre frati che lo abitano non bastano. «Siamo troppo pochi - spiega padre Luigi Safìa, 74 anni -, abbiamo chiesto ai nostri superiori di trasformarlo in eremo, per continuare comunque la nostra attività ma per ora non sappiamo nulla». Con padre Luigi in questo momento c’è solo il super attivo e molto amato frate guardiano, Antonio Caruso, 49 anni; il terzo frate ha avuto un’ischemia ed è in convalescenza a Palermo. Il convento è un punto di riferimento importante per Mussomeli, paese che sconta una grande perifericità e che ha già perso il giudice di pace e, di recente, il punto nascite.
«Ora pure il convento - dice il sindaco Giuseppe Catania -. Per il nostro paese sarebbe davvero una grave perdita che non ci possiamo permettere». I francescani si occupano di assistenza spirituale anche nell’ospedale, accolgono una decina di gruppi, la chiesa ogni domenica è stracolma di fedeli, molti dei quali giovani. «Quando è arrivata la notizia - racconta padre Luigi - la popolazione c’è rimasta male, ci tiene moltissimo alla nostra presenza, ma noi non possiamo che obbedire».
Anche il vescovo di Caltanissetta, Mario Russotto, ha cercato di convincere l’Ordine francescano di rivedere la decisione che in Sicilia, terra dove i francescani sono storicamente molto presenti, riguarda anche i conventi di Ragusa e Noto, mentre ha «risparmiato» quelli di Alcamo e San Filippo del Mela: «Pensiamo che ci siano stati favoritismi - dice il presidente dell’associazione Amici di San Francesco, Domenico Messina -. Quello di Mussomeli aveva più titoli per restare aperto e peraltro è l’unico convento in tutta la provincia di Caltanissetta». Ma in paese non si danno per vinti: «Siamo pronti a dare battaglia - dice la moglie di Messina, Teresa Valenza, dipendente comunale - e lanciamo un appello a papa Francesco, ci dia udienza e noi gli spiegheremo le nostre ragioni. Solo lui ci può dare aiuto». (FABIO ALBANESE - La Stampa)
Il ministro generale dell'Ordine dei frati minori conventuali, padre Mario Tasca, ha deciso la chiusura, dal prossimo 30 giugno, del convento. La decisione sarebbe stata adottata a causa della mancanza di frati, della crisi di vocazioni e della morte dei frati del convento, che ha provocato una revisione della presenza sul territorio. Pochi anni fa sono stati festeggiati i cinque secoli dalla costruzione del convento dei Francescani. Il relativo decreto di chiusura è stato firmato nei giorni scorsi.
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