Da nord a sud a caccia di leggende e curiosità su Chiese e Santuari
In un Santuario in provincia di Mantova c'è un coccodrillo imbalsamato al centro della navata
Un coccodrillo appeso nella navata centrale, una chiesa “doppia”, un abside presente solo nella illusione del visitatore, un santuario voluto dagli asini, una leggenda legata alla Madre di Dio, e tante altre storie di cui vi parleremo in futuro.
Duemila anni di storia non sono uno scherzo, direbbe qualcuno, ed ovviamente una così lunga presenza del cattolicesimo nel tessuto sociale italiano ha lasciato tracce evidenti da Nord a Sud. Non credo nessun altro paese possa vantare una presenza di Chiese, Conventi e Monasteri ricca e variegata quanto l’Italia. Ogni “ecclesia”, ovvero “riunione dei fedeli, luogo di culto”, nasce in un determinato luogo in un particolare contesto storico. Oggi vorrei accompagnare i nostri lettori alla scoperta di alcune curiosità e leggende legate ad alcuni particolari edifici religiosi.
Il nostro viaggio inizia da Tindari in provincia di Messina, dove sorge il Santuario della Madonna Nera di Tindari. Secondo la leggenda, fu proprio la statua, trasportata per mare, ad imporre ai marinai una sosta nel bel mezzo di una tempesta nei sottostanti laghetti di Marinello. A tempesta finita, sembra che la statua “rifiutò” di ripartire, ed i marinai decisero di collocarla nella piccola chiesetta posta sulla collina sovrastante.
Il visitatore che si reca a Tindari però, ammirando il panorama, noterà senz’altro una sorta di laguna, con dei laghetti lacustri proprio sotto il Santuario; secondo una leggenda la creazione di questi laghetti si lega all’adorazione della Vergine Nera ed alla storia di una bambina caduta dalle braccia della madre miscredente, la quale, venuta ad adorare la Vergine, restò delusa alla vista della sua pelle scura. “Sono venuta da lontano per vedere una più brutta di me!”, esclamò Ma la sua bimba precipitò dall’alto del monte e, solo grazie all’intervento della Madonna e all’ improvviso ritrarsi delle acque fino a formare una culla soffice di sabbia, riuscì a salvarsi dal mare tempestoso. A testimonianza del miracolo avvenuto, la spiaggia di Tindari si presenta oggi a foggia di donna con le braccia della Vergine che accolgono la bimba precipitata.
Il Santuario di Macereto, uno dei più bei complessi religiosi delle Marche, si trova nel Comune di Visso, nell’altopiano dei Monti Sibillini. Racconta la tradizione che il 12 Agosto del 1359, nel trasportare una statua lignea della Madonna con Bambino da Loreto al Regno di Napoli, i muli della carovana si fermarono in ginocchio nel luogo oggi occupato dal Santuario e rifiutarono di ripartire nonostante le frustate ricevute. La gente del luogo prese questo come un segno divino e decise di costruire in quel luogo una chiesetta dedicata alla Madonna, poi ingranditasi nel tempo. E’ interessante notare che il Santuario si trova nel mezzo dei territori devastati dai recenti terremoti e, che dire, i muli ci avevano visto lungo, considerando che le mura dell’intero complesso non hanno subito alcun danno dal terremoto.
A pochi km da Mantova sorge il grazioso Santuario di Curtatone – Beata Vergine delle Grazie. Il Santuario di per sé merita una visita, ma la sua particolarità è la presenza di un coccodrillo imbalsamato (vero, non un modellino) appeso al centro della navata. Ignota è la spiegazione di tale presenza, documentata però dal XV secolo. Esistono diverse leggende e teorie: una riporta la sua fuga da uno zoo esotico privato di casa Gonzaga (la famiglia regnante su Mantova), l’altra racconta di due fratelli barcaioli che mentre riposavano sulla sponda del fiume vennero assaliti dal coccodrillo, ed uno dei due chiese l'intercessione divina, si armò di coltello e riuscì a uccidere il predatore. Chissà.
A Milano – e qui posso garantire di persona, ci sono stato – vi invito ad entrare nella Chiesa di San Satiro per osservare lo splendido abside decorato e ricco di colonne. Molto bello davvero, peccato che non è presente nessun abside! Ma…come…si vede! Eppure non c’è. Il genio del Bramante, giocando con la prospettiva, ha creato l’illusione di un abside mentre tra l’altare ed il muro c’è solo un metro di spazio. Interessante sottolineare che tale artifizio nasce non per gioco ma per….motivi di spazio! al momento di costruire la chiesa, la diocesi non ebbe i necessari permessi. Lo spazio ridotto, anzi annullato, avrebbe ormai richiesto un altro progetto oppure reso impossibile l'opera; Bramante invece accettò la sfida e riportò in scala le stesse misure che aveva previste in origine. E difatti la finta abside realizzata misura 97 centimetri invece dei 9 metri e 70 previsti nel disegno originale; e da questo impedimento Bramante è riuscito a trarre un capolavoro inaspettato.
In chiusura, spostiamoci a Venezia, dove la Chiesa di San Zaccaria è ricca di aneddoti, leggende e spunti storici. Tanto per iniziare, la chiesa di San Zaccaria è una sorta di Pantheon veneziano, perché qui vi hanno trovato sepoltura ben 8 Dogi della Serenissima. Qualcuno la cita anche come la chiesa degli Omicidi, perché al suo interno furono assassinati almeno due dogi. Poi, se guardate la facciata, noterete che siamo di fronte ad una “Chiesa Doppia”, perchè quando nel 1458 si decise l’allargamento della Chiesa preesistente del IX secolo, invece di abbatterla e ricostruirla come spesso avveniva in passato, si scelse di costruirne una nuova affianco a quella preesistente.
Dalla Chiesa di San Zaccaria ha anche origine il termine di “broglio elettorale”. Brolio deriva dal latino Brolus, ovvero “orto”, e proprio nel terreno della proprietà agricola di San Zaccaria avveniva il cosiddetto “Mercato dei Voti”. Nell'antica Serenissima era infatti consuetudine per i membri della nobiltà impoverita riunirsi in uno spazio antistante il Palazzo Ducale di Venezia (il brolo-orto delle monache di san Zaccaria appunto) per far commercio dei propri voti in seno al Maggior Consiglio che reggeva la città e nel quale sedevano per diritto ereditario. Insomma, i primi brogli elettorali documentati sono avvenuti nell’Orto – Brolo della Chiesa di San Zaccaria, da Brolo deriva quindi il termine Broglio.
Tanto ci sarebbe ancora da scrivere, sono anche certo che ogni lettore ha un particolare aneddoto o racconto legato ad una Chiesa del suo Territorio, vi invito a raccontarli e diffonderli, in famiglia, con gli amici, quelli che possono sembrare piccoli ed insignificanti aneddoti sono tracce dell’immenso patrimonio storico/culturale e di tradizione popolare legato alle Chiese ed alla Storia d’Italia.
Raccontateci le vostre scoperte inviando un email a mario.scelzo@gmail.com
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA