Così i frati riaprono La Verna
Dopo il focolaio Covid e la quarantena, il santuario torna di nuovo accessibile a fedeli e pellegrini
Francesco varca la soglia e apre le braccia come per stringere a sé il mondo intero. Gli occhi lucidi e il sorriso pacato. Il passo deciso e la voce ferma soffiano via le tracce di quel "lungo inverno" vissuto in solitudine e danno il benvenuto ad una nuova stagione dove ogni porta si spalanca di nuovo e dove ogni pellegrino è il benvenuto.
È così che il padre guardiano del santo monte della Verna, Francesco Brasa, riapre le porte del santurio. Chiuso dal 27 aprile a causa di un focolaio Covid tra i membri della collettività religiosa, ecco che il prossimo 15 maggio il complesso sarà nuovamente accessibile a visitatori e fedeli.
Una notizia preannunciata nel fine settimana passato quando, sempre padre Francesco, aveva fornito un primo aggiornamento sulle condizioni di salute dei frati della Verna specificando come molti avessero intrapreso la strada della guarigione. Oggi ben 23 membri della comunità francescana sono stati dichiarati guariti dal Covid "e stanno lavorando alacremente per la ripartenza del santuario, gli 11 rimanenti, ancora positivi ma in via di guarigione vivono la loro quarantena in spazi totalmente separati, attendendo a breve la negativizzazione (di loro 8 a bassa carica virale ripeteranno il tampone)".
E tra i guariti c'è anche padre Alessio il frate che, lo scorso febbraio, ha raggiunto la veneranda età di 100 anni. Anche lui aveva contratto il virus ma si è dimostrato più forte della malattia e oggi, è tra coloro dichiarati ufficialmente guariti. "Ringraziamo ancora il personale medico e paramedico dell’Usca Casentino - scrive ancora padre Francesco - e il nostro medico di famiglia Gennaro Maiellaro, per la quotidiana attenzione alla nostra situazione, che ci ha aiutato a vivere il più serenamente possibile questo lungo tempo di prova".
Nel frattempo, al santuario sono in corso i lavori per la sanificazione degli ambienti. Ad occuparsene è la ditta “Quadra” di Montemurlo (PO) che sta procedendo all’igienizzazione dei locali e della foresteria, in modo da poter consentire un accesso in piena sicurezza a dipendenti e pellegrini. "Per la prontezza e la grande generosità - aggiunge padre Francesco - li ringraziamo, insieme al sindaco di Chiusi Giampaolo Tellini, che con alla sua amministrazione ci accompagna in questo passaggio delicato".
E poi finalmente l'annuncio ufficiale: "Stando così le cose, siamo lieti di annunciare la riapertura degli spazi e delle attività del Santuario sabato 15 maggio. Questo vuol dire che sia gli appuntamenti liturgici (sante messe, liturgia delle ore, sacramento della riconciliazione), sia l’accoglienza nella nostra foresteria (ristorante, bar, pernottamenti) riprenderanno secondo gli orari e le modalità consueti. Insieme a questo anche le attività proposte nel nostro calendario degli eventi (corsi di esercizi spirituali, scuola di preghiera per laici, corsi biblici e francescani…) sono confermate. Ricordiamo che tutte queste attività verranno vissute secondo accurati protocolli igienici, in piena ottemperanza con le norme vigenti. Potete trovare tutte le informazioni a riguardo sul nostro sito laverna.it".
Un vero e proprio evento per la comunità religiosa che, alle restrizioni dei mesi passati, ha aggiunto anche quelle delle ultime settimane. "Consentiteci - conclude padre Francesco - di ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini con la preghiera e l’amicizia in questo tempo di prova: dalle comunità dei frati e delle clarisse ai monaci di Camaldoli, dalle fraternità monastiche di Gerusalemme ai monaci del Monte Athos…. e tanti tanti altri amici della Verna. Un grazie particolare al nostro Ministro Generale fr Michael A. Perry, al Ministro Provinciale fr Livio Crisci e al nostro vescovo Riccardo per la paterna sollecitudine con la quale ci hanno accompagnati nel momento della prova e per come oggi benedicono il nostro riaffacciarci all’accoglienza e alle attività pastorali. Quando sabato riprenderemo la nostra tradizionale processione alla cappella delle stimmate – che nei suoi 590 anni di storia rarissimamente ha subito un così lungo tempo di interruzione – vi porteremo tutti nel cuore, insieme sopratutto a chi ancora combatte contro il virus. Ci conceda il Signore di uscire tutti presto da questa pagina di dolore della nostra storia".
(Claudia Failli - arezzonotizie.it)
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