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Cortile di Francesco, Card.Zuppi: se cresce povertà deve crescere solidarietà

Redazione
Pubblicato il 03-09-2022

"Di solidarietà verso i più deboli ne serve di più quando c'è più bisogno, dobbiamo farla crescere. Temiamo che la già enorme povertà e sofferenza che vivono milioni di persone nel nostro Paese possa crescere a causa della crisi economica e quindi se cresce la povertà a maggior ragione deve crescere la solidarietà a tutti i livelli, da quelli delle scelte istituzionali a quelli che ci coinvolgono tutti": lo ha detto il presidente della Cei, Matteo Maria Zuppi, a margine del suo intervento ad Assisi per l'ottava edizione del Cortile di Francesco, rispondendo ad una domanda sulla crisi energetica e i riflessi che questa può avere sulla società.

"La vera solidarietà - ha detto il cardinale incontrando i giornalisti - non è quella episodica, ma quella che aiuta a risolvere le cause e che coinvolge tutti. È quella che oltre alla gratuità deve avere anche un po' di giustizia, di equiparazione, perché se io ho già tanto tengo un po' di meno per chi non ha niente". Su pandemia e guerra ha poi ricordato che "ci sono storie straordinarie di solidarietà, che hanno suscitato tanta consapevolezza e tanta energia di mutuo aiuto e vicinanza". (ANSA).

Al Cortile di Francesco incontro su "Guerre nel XXI secolo"

"Bisogna provare finalmente a trattare il tema dei profughi non più come una emergenza ma come una realtà": lo ha detto il presidente della Cei, Matteo Maria Zuppi, ad Assisi per partecipare al dibattito "Conflitti: guerre nel XXI secolo", inserito all'interno dell'ottava edizione del Cortile di Francesco. Organizzato dal Sacro convento di Assisi e dall'Associazione Oicos riflessioni, l'evento proseguirà fino a domani per mettere in dialogo uomini e donne sul tema "Eterno e il tempo presente". Insieme al cardinale, sono intervenuti Donatella Di Cesare, filosofa, Giovanni Orsina, direttore School of Government Luiss, moderati dal giornalista Nello Scavo. Oggi - è stato ricordato - sono 100 milioni i profughi di guerra nel mondo, "un dato impressionante, così come il numero dei conflitti di cui si parla poco", come ha commentato Scavo.

"La Chiesa da sempre ha parlato dell'accoglienza - ha affermato il presidente della Cei - e la posizione è sempre quella dell'attenzione ai profughi, provando a capire che possibilità questo ci offre e che cosa può rappresentare per il futuro del nostro Paese e in Europa". Per il cardinale Zuppi il coinvolgimento dell'Europa "è decisivo", anche perché, ha sottolineato, "molte volte ha lasciato sola l'Italia ad affrontare l'urto, cosa che evidentemente tradisce il senso di solidarietà europea".

"L'indicazione della Chiesa è quella di umanità e di sguardo al futuro perché tante cose si capiscono anche in prospettiva" ha proseguito Zuppi per poi aggiungere: "Negli ultimi anni sono scappati dal nostro Paese 5 milioni e 600 mila italiani che ora risiedono all'estero, mentre sono entrati in Italia 5 milioni di persone e quindi siamo già sotto di 600 mila". "Ogni anno quindi l'Italia - ha poi concluso il cardinale - perde una città come Bologna per intenderci e provando a guardare il futuro certe scelte devono uscire dall'emergenza, perché non ce lo possiamo più permettere". (ANSA).

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