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Conte: Chiese chiuse? Doloroso anche per me la rinuncia ai funerali

Maurizio Molinari e Stefano Cappellini
Pubblicato il 26-04-2020

Le scuole riaprono a settembre, i prezzi delle mascherine saranno calmierati 

Le scuole riaprono a settembre, i prezzi delle mascherine saranno calmierati e c'è il massimo impegno contro la burocrazia per facilitare l'arrivo degli aiuti finanziari alle aziende: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte rassicura gli italiani sull'impegno a facilitare la ripartenza del Paese dopo il 4 maggio, puntualizzando tuttavia la volontà di "procedere con cautela" nel timore di prevenire colpi di coda della pandemia. Ed agli alleati Ue e Nato preoccupati dagli aiuti in arrivo da Russia e Cina fa sapere: "Le nostre posizioni in politica estera non mutano, non possono certo dipendere dalla pandemia".

L'intervista avviene poco dopo la visita alle Fosse Ardeatine in occasione dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo, il premier ha sostato davanti alle lapidi delle 335 vittime della strage ed è pensando a loro che dice: "Chi tiene ai valori di libertà e giustizia non deve avere dubbi, deve festeggiare con il cuore ricolmo di gioia il 25 aprile".

Presidente Conte, gli italiani stanno disciplinatamente affrontando il lockdown da ormai quasi un mese e mezzo. Lei sta lavorando a un dpcm che il 4 maggio riaprirà una parte dell'industria e dell'impresa del Paese. C'è la possibilità che in questo provvedimento siano allentate anche solo in parte le misure di restrizione sociale?
"Stiamo lavorando, proprio in queste ore, per consentire la ripartenza di buona parte delle imprese, dalla manifattura alle costruzioni per il 4 maggio. Non possiamo protrarre oltre questo lockdown: rischiamo una compromissione troppo pesante del tessuto socio-economico del Paese. Annunceremo questo nuovo piano al più tardi all'inizio della prossima settimana. La condizione per ripartire sarà il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, per i luoghi di lavoro, per le costruzioni e per le aziende di trasporto. Nel rispetto di queste condizioni rigorose, potranno riaprire, già la settimana prossima, passando però dal vaglio dei prefetti e con autocertificazione, attività imprenditoriali che consideriamo "strategiche", quali lavorazioni per l'edilizia carceraria, scolastica e per contrastare il dissesto idrogeologico, come pure attività produttive e industriali prevalentemente votate all'export, che rischiano di rimanere tagliate fuori dalle filiere produttive interconnesse e dalle catene di valore internazionali. Il piano che presenteremo sarà molto articolato perché conterrà anche una più generale revisione delle regole sul distanziamento sociale. "Revisione" delle regole, voglio chiarirlo subito, non significa abbandono delle regole"...

Molti genitori sono sconcertati dall'assenza del tema scuola nelle riunioni e nei documenti del governo o delle task force. Può impegnarsi a garantire almeno la riapertura a settembre?
"La scuola è al centro dei nostri pensieri e riaprirà a settembre. Ma tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio, in caso di riapertura delle scuole. È in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l'età media del personale docente è tra le più alte d'Europa. La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene. La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di stato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza".

Due genitori che lavorano come possono far fronte al problema delle scuole chiuse?
"Nel decreto in preparazione saranno previste misure specifiche di sostegno per i genitori che hanno figli a casa: congedo straordinario e bonus babysitting".

Tra le riaperture in vista c'è anche quella delle Chiese. Ci saranno messe a numero chiuso?
"Abbiamo sollecitato al comitato tecnico-scientifico l'indicazione di nuove regole per le cerimonie religiose. Auspichiamo di poter venire incontro all'esigenza, fondamentale per i credenti, di accostarsi ai sacramenti. Una privazione che questa emergenza ci ha portato e che personalmente ho trovato particolarmente dolorosa, è la rinuncia ai funerali che significano anche un ultimo gesto di raccoglimento e di affetto nei confronti delle persone care che ci lasciano". (Repubblica)

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