attualita

Clima, climatologia, cambiamenti climatici: ecco le definizioni

Antonio Tarallo Pixabay
Pubblicato il 23-01-2020

Alla scoperte di queste parole conosciute, ma non troppo

La parola “clima”

Parola “clima”. Parola dalle mille sfaccettature. Parola complessa, in una certa misura. Se prendiamo l’Enciclopedia Treccani (immancabile in ogni libreria che si rispetti), troveremo la seguente spiegazione:

“Il complesso delle condizioni meteorologiche (elementi del c.: temperatura atmosferica, venti, precipitazioni), che caratterizzano una località o una regione nel corso dell’anno, mediato su un lungo periodo di tempo. Si distingue dal tempo (in senso meteorologico), che è una combinazione solo momentanea degli elementi medesimi. Più rigorosamente, si definisce il clima come la descrizione statistica in termini dei valori medi e della variabilità delle quantità rilevanti (i citati elementi del clima) in un periodo di tempo che va dai mesi alle migliaia o ai milioni di anni. Secondo la definizione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il periodo di media classico è di 30 anni”.

Alla base dei complessi meccanismi che regolano il clima ci sono la composizione chimica dell’atmosfera e l’energia del Sole, assorbita dalla Terra in modo non omogeneo sia nello spazio, a causa della sua sfericità e della conformazione geografica dei continenti e degli oceani, sia nel tempo a causa dell’alternarsi del giorno e della notte, delle stagioni, del differente potenziale di assorbimento e rilascio dell’acqua (che assorbe molto lentamente e molto lentamente riemette sotto forma di calore) e del suolo, fortemente dipendente dalla sua natura, dalle caratteristiche e dall’orografia.

La climatologia, cos’è?

La disciplina che studia il clima, i suoi elementi, e i suoi fattori e classifica i tipi climatici è la cosiddetta “climatologia”. Nacque prevalentemente come una disciplina geografica, pur avendo stretti legami con la meteorologia e quindi con la geofisica. Geografi sono stati molti suoi insigni cultori, a partire da A. von Humboldt che può esserne considerato il fondatore, ai primi dell’Ottocento, per proseguire con A. Penck. A. Hettner, E. de Martonne. Le preoccupazioni ecologiche - soprattutto negli ultimi sessanta-settant’anni - hanno dato grande impulso alla climatologia regionale e locale: così, dopo la macroclimatologia, la climatologia regionale e la microclimatologia (che si occupano del clima rispettivamente a scala planetaria, a scala continentale o subcontinentale, e a scala ridotta), si è affermata la mesoclimatologia, che studia il clima alla scala delle singole unità geografiche come le aree montane o le aree urbane.

Cosa sono i “cambiamenti climatici”

L’evoluzione climatica che si è osservata, a partire dal 1970, ha registrato una variazione del clima, con tendenza a un generalizzato aumento della temperatura media dell’aria al livello del suolo. Tutto questo ha fatto in modo che il globo terrestre ha avuto conseguenti riduzioni delle masse di ghiaccio polare e continentale, provocando un considerevole innalzamento del livello marino. La maggior parte dei climatologi attribuisce tale riscaldamento globale all’accresciuto rilascio di gas serra, principalmente anidride carbonica, derivanti da attività industriali e agricole. La grande influenza che il clima ha sulle attività umane e il potenziale impatto negativo di un riscaldamento globale per la maggior parte della popolazione, hanno portato l’ONU a promuoverne lo studio, prima attraverso la creazione di un gruppo di lavoro internazionale sul tema denominato “Intergo”, e successivamente promuovendo varie conferenze mondiali sull’ambiente, sullo sviluppo sostenibile e sui cambiamenti climatici.

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA