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Christo incanta gli ospiti del Cortile di Francesco con le proprie opere

Redazione online Mauro Berti
Pubblicato il 16-09-2017

Christo incanta gli ospiti del Cortile di Francesco con le proprie opere. E' stata un successo la serata tenuta dall'artista dal titolo "Christo e Jeanne-Claude" con la conduzione di Andrea Montanari. L'iniziativa ha preso il via con un video che ha mostrato ai presenti le opere dell'artista che sono state spiegate al pubblico dallo stesso Christo.

Progetti fatti, ma anche da fare come il "Mastaba". Il nome dei due artisti è legato alla Land Art: ossia intervengono sul paesaggio e lo modificano, nel loro caso in maniera provvisoria. Christo e Jeanne-Claude sono noti per opere realizzate con tessuto, "imballando" monumenti o stendendo lunghi teli in luoghi naturali.

Terminato il video, l'artista non si è negato alle inevitabili e curiose domande provenienti dalla attenta platea e da Montanari, ma niente quesiti su politica, questa la chiara richiesta di Christo "alla mia età penso di poter fare questa richiesta. Parlerò di me e della mia arte".

Il ghiaccio è stato rotto dal presentatore Montanari che ha chiesto "Ho avuto l'impressione che questo percorso artistico vada in direzione opposta alla banalità del moderno? Perché il territorio è il centro della sua arte ?"

La risposta sicuramente sincera: "Tutti i progetti che abbiamo avviato sono inutili, non ne ha bisogno nessuno. Ma noi ne avevamo voglia, li abbiamo fatti per noi. Il mondo può vivere senza queste opere, sono opere irresponsabili, sono giustificate solo dal piacere di crearle, sono uniche, è come una avventura".

"Qual'é la forza di questo approccio?" "Sono molto fisico, questi progetti hanno a che fare con la realtà. Per esempio sul lago di Iseo, il colore giallo non era l'opera d'arte. L'opera era creata da tanti elementi: il giallo sull'acqua, le persone ecc…".

Poi una domanda sulla persona che l'ha sempre accompagnato "Tutta la sua vita è stata in unione con Jeanne-Claude che si occupava di ricerca e amministrazione, Jeanne-Claude è venuta a mancare anni fa, come è la sua vita adesso?" "Pensavamo insieme, eravamo sempre insieme non è stato sempre facile, lei era critica e polemica".

"Quando si fa un'opera d'arte e il pubblico la guarda, cambia e questo a mio avviso è un gesto politico. Come mai oggi si fa arte ?"

"Un dipinto è su una superficie piatta, la scultura è tridimensionale, ci si può anche camminare dentro, è uno spazio controllato dall'artista e progettato da lui. Le persone ci camminano, si adeguano perché uno spazio lo prendiamo in prestito, loro diventano parte dell'opera d'arte".

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